Legge elettorale, scontro in Commissione Statuto, l’opposizione abbandona i lavori
Prosegue, tra le proteste dell’opposizione, il lavoro della Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari impegnata nella discussione della proposta di legge elettorale regionale. Approvati diversi
emendamenti dei consiglieri di maggioranza. Nella riunione di ieri i consiglieri di centrodestra (Monni-Misto/Ncd, Monacelli-Udc, Zaffini-FDI e Nevi-FI) hanno abbandonato i lavori dopo che la maggioranza aveva bocciato i due emendamenti sulle modalità di elezione a consigliere regionale dei candidati presidenti non vincitor proposti rispettivamente da Lignani Marchesani (FdI) e Monacelli (Udc). La
maggioranza, invece, ha approvato (con i voti di Stufara, Brutti, Buconi e Smacchi) quello di iniziativa di quest’ultimo che prevedeva l’ingresso in Assemblea dei candidati presidenti non eletti se collegati a liste che abbiano conseguito almeno un seggio. Il consigliere regionale Goracci (Misto-CU) ha abbandonato anch’egli i lavori subito dopo i colleghi del centrodestra.
La Commissione, presieduta da Andrea Smacchi (PD), fino alla protesta dei consiglieri di opposizione, ed anche dopo l’uscita di questi, ha proceduto all’approvazione di alcuni emendamenti proposti da Smacchi (PD) e da Stufara (Prc-fds) riguardanti modifiche alla legge elettorale vigente in ordine a:
riconferma del turno unico, scelta del collegio unico regionale, adeguamenti tecnici conseguenti al cambiamento della denominazione da Consiglio regionale ad Assemblea legislativa, rappresentanza di genere nelle liste (non superiore al sessanta per cento pena l’inammissibilità).
Ma è sulla questione relativa alla elezione dei candidati presidenti non eletti che si è prodotto “l’incidente” che ha indotto i consiglieri del centrodestra Monni, Monacelli Zaffini e Nevi, ad abbandonare i lavori della commissione per protesta. Il tutto dopo l’approvazione dell’emendamento proposto da Smacchi e la bocciatura degli emendamenti di Lignani Marchesani (FdI), che limitava l’ingresso in Consiglio del solo candidato presidente che aveva ottenuto un numero di voti immediatamente inferiore al vincitore, e di Monacelli (Udc) che prevedeva l’elezione dei candidati presidenti sconfitti solo se avessero anche ottenuto un numero di preferenze utili all’elezione, in una delle liste della coalizione che li sosteneva. I consiglieri di opposizione hanno motivato la loro protesta con quella che di fatto è stata definita “totale chiusura della maggioranza” e manifestazione della volontà di “fare da soli”.
La Commissione tornerà a riunirsi lunedì, martedì e mercoledì della prossima settimana.