Legge elettorale umbra, il tribunale respinge le questioni di incostituzionalità

PERUGIA – La seconda sezione civile del Tribunale di Perugia ha ritenuto infondate le questioni di incostituzionalità che erano state sollevate nel marzo del 2015 nei confronti della legge elettorale della Regione Umbria. Con un provvedimento del 27 aprile scorso il giudice Umberto Rana ha così respinto le motivazioni addotte da un gruppo di 66 cittadini che chiedevano di dichiarare l’incostituzionalità della norma regionale che prevede la concessione di un premio di maggioranza alla coalizioneche prende più voti assegnando così dodici seggi su venti a chi prende un voto in più rispetto agli altri concorrenti. Su questa materia – hanno commentato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l’assessore regionale alle riforme, Antonio Bartolini, esprimendo la loro soddisfazione per la sentenza – si era già espresso, proprio nel 2015, il Tar dell’Umbria che dichiarò «inammissibile» il ricorso presentato da alcuni esponenti del centrodestra umbro. Con quel ricorso si chiedeva la dichiarazione di nullità o invalidità dell’atto di proclamazione degli eletti e si sosteneva la violazione di molti articoli della Costituzione. Nel respingere il ricorso i giudici del Tar affermarono  tra l’altro che “la coalizione vincitrice collegata alla presidente Marini ha conseguito più del 40 per cento dei voti espressi dal corpo elettorale, così raggiungendo un numero di voti costituente una soglia minima idonea a dimostrare, quanto meno, un sufficiente grado di rappresentatività dell’organo elettivo, e dunque l’attribuzione, non irragionevole o sproporzionata, del premio in seggi, tale da consegnare la maggioranza assoluta dei seggi stessi.

“Ora il Tribunale di Perugia, accogliendo le motivazioni del prof. Massimo Luciani e dell’avv. Paola Manuali che rappresentano in giudizio la Regione Umbria – sottolineano Marini e Bartolini – ha ribadito per l’ennesima volta la legittimità della legge elettorale, affermando che i principi, “apparentemente in contrasto” contenuti nella sentenza della Corte Costituzionale del 2014, valgono per il sistema elettorale delle politiche e per la forma di governo parlamentare nazionale”.

“Invece – sostiene il Giudice del Tribunale civile di Perugia – il sistema elettorale regionale deve essere coerente con la previsione dell’elezione diretta del Presidente della Giunta e quindi con la diversa forma di governo prevista per le Regioni che richiede la garanzia della formazione di stabili maggioranze consiliari e di corrispondenti governi regionali. Speriamo che l’ennesima pronuncia della magistratura, che in pratica ribadisce l’assoluta regolarità della vittoria elettorale conseguita dal centrosinistra, metta la parola fine a questa vicenda – hanno concluso Marini e Bartolini -, che certamente non ha appassionato gli umbri che si sono espressi chiaramente con il loro voto nel 2015”.

“Esprimo soddisfazione per la decisione del Tribunale di Perugia che ha confermato la validità della legge elettorale della Regione Umbria”. È quanto dichiara il consigliere
regionale Andrea Smacchi.

Per Smacchi “questa sentenza, che respinge le questioni di incostituzionalità sollevate da alcuni cittadini, conferma la correttezza del lavoro svolto dalla Commissione Statuto dell’Assemblea legislativa della passata Legislatura, che ho avuto l’onore di presiedere. Ma la decisione del tribunale di Perugia conferma anche, se ancora ce ne fosse stato bisogno, la piena legittimità delle elezioni regionali del 2015 che, proprio grazie alla legge elettorale, hanno consentito ai cittadini di poter eleggere una maggioranza chiara”.

 

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