“L’impianto Terni Biomassa si riaccende”. Atto dovuto per il Comune
TERNI – Riprende a funzionare l’impianto di coincenerimento di Terni Biomassa. “Un atto dovuto da parte del Comune di Terni e ribadito con forza dall’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti.
“Quello di oggi si tratta di un atto dovuto, un recepimento delle indicazioni della Regione dell’Umbria e di Arpa, che sono depositarie delle autorizzazioni e protagoniste delle indagini che hanno portato allo spegnimento dell’impianto per mancato rispetto delle condizioni autorizzative a suo tempo fissate dalla Provincia. Ora la Regione, nella direzione Ambiente, ci ha comunicato che Terni Biomassa ha ottemperato alle prescrizione fatte al momento del riscontro delle irregolarità”.
“Prendiamo dunque atto – continua l’assessore – che il quadro che ha portato alla nostra pronta sospensione è stato superato, siamo dunque costretti a dar luogo alla riatttivazione, considerando anche la diffida che è arrivata da Terni Biomasse che potrebbe vantare eventuali danni da imputare al Comune, andiamo comunque avanti per la strada che abbiamo già chiaramente condiviso con la città.
Innazitutto in base al cronoprogramma inviato dalla stessa Terni Biomasse la riapertura sarà della durata di un mese, per consentire ad Arpa di acquisire nuovi dati che serviranno a valutare se l’adempimento delle prescrizione ha sortito gli effetti desiderati; continuiamo poi a ribadire la nostra posizione: nell’ambito della conferenza dei servizi per l’autorizzazione definitiva al funzionamento dell’impianto il Comune di Terni ha già espresso il suo”.
“Faremo quanto nelle nostre possibilità – dichiara l’assessore – affinché il parere del Comune sia tenuto in considerazione al fine di una chiusura definitiva dell’impianto. Si tratta di un obiettivo non facile da raggiungere, che deve necessariamente misurarsi con la normativa in vigore, con i diritti dell’azienda interessata, ma il Comune di Terni è impegnato su questo fronte. Una posizione seria e responsabile, che comunque deve essere supportata da tutti gli altri soggetti coinvolti nella vicenda e che, ad iniziare da Arpa, devono essere pienamente operativi anche sul nostro territorio”.