L’Osservatorio sugli usi idrici parla di “severità idrica” per l’Umbria
E’ stato confermato “il livello di severità idrica elevata” dalle Regioni Lazio, Umbria e Marche (limitatamente all’Ato n.1 di Pesaro Urbino) che hanno indicato nel dettaglio le aree più colpite dalla siccità. Lo rende noto il ministero dell’Ambiente dopo la quarta riunione straordinaria dell’Osservatorio permanente sugli usi idrici che ha “sotto esame anche la situazione della Provincia di Latina e di Frosinone, per le quali i rispettivi Enti d’Ambito Territoriale Ottimale hanno segnalato una crescente situazione di preoccupazione che sta interessando la disponibilità delle risorse idriche ad uso potabile, anche qui a causa della drastica riduzione della portata in alcune delle principali fonti di approvvigionamento”.
Nella riunione – a cui hanno partecipato anche il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, le Autorità, tutte le regioni del Distretto, il Dipartimento della protezione civile, gli Enti d’ambito del servizio idrico integrato delle zone interessate dalle situazioni di scarsità idrica, i gestori, Anbi e Assoelettrica – per quel che riguarda la regione Umbria, “l’area maggiormente sofferente è ancora quella del bacino del lago Trasimeno. Le ultime misurazioni attestavano un valore di -60 cm rispetto allo zero idrometrico”.
Quanto alle Marche, il territorio particolarmente interessato dalla crisi idrica è quello dell’Ato 1 Pesaro Urbino, “le cui fonti di approvvigionamento sono di natura essenzialmente superficiale”.
Già calendarizzata la prossima riunione per il 4 agosto, quando “le regioni del distretto dell’Appennino centrale, dovranno anticipare un’approfondita relazione dell’evoluzione della situazione idrica e fornire un rapporto sull’efficacia delle azioni emesse in campo”