Luciano Moretti l’uomo, il giornalista e il poeta: ecco l’opera inedita
Un quadernone ad anelli, con composizioni dattiloscritte e conservate in maniera impeccabile. All’interno poesie inedite. E’ l’ultimo regalo che Luciano Moretti ha voluto fare agli amici e a chi gli voleva bene. Ritrovato dalla moglie Guglielmina, l’opera è finita nella mani degli amici che l’hanno voluta rendere pubblica e presentare. Si chiama “Frammenti di emozioni” e venerdì 25 novembre, nella sala conferenze della Provincia di Perugia, è stata svelata tra l’affetto e la commozione. A presentarla dal palco Cosimo Damiano Leone, Paola Costantini e Gianfranco Ricci. Prefazione al libro firmata da Gianpiero Bocci, grande amico di Luciano, che ha anche avuto un ruolo da ‘regista’ nella pubblicazione.
Luciano Moretti, scomparso nel 2017, era un eclettico giornalista perugino, dalla personalità moderata e equilibrata, protagonista della vita politica della città. Dai racconti è emerso un uomo che amava il suo lavoro, “il suo ufficio era luogo di incontro di personaggi di tutte le parti politiche a cui dava consigli”. La moglie Guglielmina muovendosi tra le cose di Luciano ha ritrovato un raccoglitore ad anelli dove, all’interno di custodie di plastica, erano raccolte queste poesie, scritte anche con parole dialettali, momenti di vita in cui “si fatica a ritrovare Luciano, ma anche queste parole lo rappresentano. Ho voluto rilegare queste poesie e regalarle a chi conosceva Luciano, da qui nasce questo pomeriggio in suo ricordo”.
“E’ stata una sorpresa forte, davvero impressionante ritrovarsi tra le mani i desideri impossibili. Perchè Luciano – ha continuano Leone – aveva un grande pudore per il suo privato. Il libro è proprio l’immagine del suo privato. Le poesie sono irraggiungibilità dell’uomo che lascia stupefatti e che apre una porta sul suo privato. Fa una serie di incursioni pesanti nella sua vita. Nella scrittura passa da note di tenerezza a note di crudeltà. Era consapevole del carattere della poesia, dove il meno è sempre più”.
Il ricordo del Luciano giornalista è stato affidato a Paola Costantini, sua ‘allieva’ professionale: “Ho conosciuto Luciano a 14 anni quando sono arrivata a Radio aut e fui catapultata in un contenitore domenicale. Luciano vedeva oltre. Coglieva qualcosa che noi per prima non sapevamo. Mai ricevuto un rimprovero da lui, che aveva la grande capacità di farti sentire all’altezza della situazione”. Quindi gli aneddoti della radio e la grande prova giornalistica durante il rogo del Palazzo del Vignola di Todi. “Luciano mi diceva che ero la figlia che non avevo avuto”.
“Nelle poesie ho trovato un amico che non conoscevo e che ha aggiunto così un valore aggiunto al nostro rapporto – ha detto Gianfranco Ricci – Luciano ha vissuto una vita da poeta: passione, emozione e fantasia. Per me era un amico che contestava, che non esitava a chiedere aiuto e a darlo, in caso di difficoltà. E’ stato uno dei fondatori del Corriere dell’Umbria, un grande corsivista, che teneva le redini di un giornale online e che ispirava chi si approcciava al mestiere e aveva bisogno di essere stimolato”. Ricci ha ricordato l’intervista telefonica realizzata ad Enzo Tortora. “E’ stato un maestro di giornalismo, aveva una grande ironia e una profonda capacità critica”.
Commovente anche il ricordo di Luciano da parte di Mario Roich, che lo ha descritto come un innovatore “uomo che sapeva vedere avanti, questo era uno dei motivi per cui tanti personaggi politici si rivolgevano a lui”. Di autoironia e attenzione ai giovani giornalisti ha parlato Gianfranco Ricci “”Grifo leone e sindaco birbone” era una delle sue rubriche che conduceva indossando le improbabili cravatte che solo lui sapeva portare”.
Infine la Presidente della Provincia Stefania Proietti nel suo saluto ha affermato: “Ci si sente piccoli quando si parla di personalità come Luciano. Io l’ho conosciuto all’inizio della mia vita politica, a queste personalità noi giovani politici dobbiamo dire grazie. Le tante persone presenti oggi, a 5 anni dalla sua morte, dimostrano l’importanza della sua figura”. In chiusura Proietti ha posto l’attenzione sulla sala del Consiglio Provinciale: “facciamo di questa bella sala un luogo di ritrovo per la bella politica, parlando di Luciano e cercando magari di proseguire nei suoi passi. Luciano oggi, attraverso di voi, è più vivo che mai”.