Ludopatia, l’Umbria vara la legge contro la ludopatia, meno tasse per chi rinuncia alle slot
L’Assemblea di Palazzo Cesaroni ha approvato con 20 voti a favore, 1 no (Valentino-FI) e 4 astensioni (Nevi, Rosi-FI e Mantovani, Monni-Up/Ncd) il disegno di legge “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico”, un testo che è il risultato di tre differenti proposte aventi come tema comune il contrasto al gioco d’azzardo: la prima redatta da Sandra Monacelli (Udc), la seconda da Oliviero Dottorini (Idv) e la terza dai consiglieri Franco Zaffini, Alfredo De Sio, Andrea Lignani Marchesani (Fd’I) unitamente a Massimo Mantovani, Massimo Monni (Ncd) e Maria
Rosi (FI) .
Le finalità della legge sono quelle di prevenire l’insorgere di dipendenza da gioco e contrastare il gioco d’azzardo patologico, sostenendo le persone affette da tale patologia e le loro famiglie attraverso un aiuto da parte delle strutture sanitarie, l’istituzione di un numero verde per segnalare le problematiche, il coinvolgimento e la formazione di associazioni e operatori del settore, l’informazione estesa a cominciare dalle scuole, la distanza di almeno 500 metri delle nuove sale da gioco da scuole, centri per anziani e altre strutture vulnerabili.
Molto discussa prima dell’avvio della trattazione di questo punto all’ordine del giorno la norma finanziaria, che prevede una dotazione di 120mila euro, e che non può quantificare con esattezza l’entità sia degli sgravi fiscali (meno 0,92 per cento dell’aliquota Irpef per i gestori che rinunceranno alle slot machine, potendo fregiarsi anche del marchio no-slot) che degli aggravi (più 0,92) per chi le installa. I consiglieri Valentino e Nevi (FI) hanno paventato possibili rilievi della magistratura contabile sulla non precisa quantificazione delle somme e quindi degli eventuali oneri spettanti alla Regione, mentre i consiglieri Dottorini, Brutti (Idv) e Monacelli (Udc) hanno chiesto di evitare qualsiasi rinvio che potesse ostacolare l’approvazione di un atto definito fondamentale. Alla fine il presidente dell’Assemblea legislativa, Eros Brega, dopo una verifica richiesta agli uffici, ha dato il via libera per la relazione in Aula sull’atto.
LE FINALITÀ della legge sono:
La promozione dell’accesso consapevole e misurato al gioco, per prevenire l’insorgere e la diffusione dei fenomeni di dipendenza, e il contrasto al gioco d’azzardo e patologico, comprendendo il trattamento terapeutico e il recupero sociale delle persone che ne sono affette ed il supporto alle loro famiglie. Vengono inoltre stabilite misure volte a contenere l’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull’inquinamento acustico e sul governo del territorio.
In questo contesto divengono attori fondamentali anche i Comuni e le Aziende sanitarie, così come viene riconosciuto un ruolo attivo alle associazioni di promozione sociale, alle cooperative sociali, alle associazioni di rappresentanza delle imprese e degli operatori di settore e alle istituzioni scolastiche. Per quanto riguarda i controlli, gli altri attori fondamentali saranno forze dell’ordine e polizia, con specifici protocolli operativi congiunti.
Sarà istituito un numero verde regionale per le segnalazioni e le richieste di aiuto e per fornire un primo servizio di ascolto, assistenza e consulenza per l’orientamento ai servizi competenti. I riferimenti del numero verde dovranno essere affissi su ogni apparecchio per il gioco lecito e nei locali con offerta del gioco. La Regione promuove, senza maggiori oneri per il bilancio regionale, la progressiva introduzione di idonee soluzioni tecniche volte a bloccare automaticamente l’accesso dei minori ai giochi, anche mediante l’installazione di sistemi di lettura automatica dei documenti anagrafici rilasciati dalla Pubblica amministrazione, nonché la creazione di gruppi di auto-aiuto per le persone affette da gioco d’azzardo patologico e i loro familiari.
Le distanze dei locali dove si trovano apparecchi per il gioco lecito dovranno essere di almeno 500 metri da scuole, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito socio-sanitario e centri di aggregazione giovanile. Sarà vietata qualsiasi pubblicità relativa all’apertura e all’esercizio di sale giochi. Sono previste sanzioni da 5mila a 15mila euro, nonché chiusura delle sale da gioco o sigilli agli apparecchi per chi non rispettasse le misure dettate.
Sarà istituito il marchio regionale “no slot” per gli esercizi che rimuoveranno o sceglieranno di non installare apparecchi per il gioco lecito, con incentivazioni che prevedono la riduzione dell’aliquota Irap dello 0,92 per cento. Al contrario ci sarà un aumento per gli esercizi nei quali risulteranno installati apparecchi per il gioco lecito.
Prevista altresì la formazione di operatori sociali e sociosanitari, per quelli delle associazioni di consumatori e utenti, per gli educatori delle scuole e dei centri di aggregazione giovanile, oltre che per i gestori di sale da gioco e per il personale, allo scopo di prevenire gli eccessi del gioco, in particolare attraverso il riconoscimento delle situazioni di rischio e delle loro dinamiche.
La Regione potrà concedere contributi ad associazioni e cooperative sociali che si occupano delle problematiche correlate al gioco allo scopo di finanziare progetti integrati con i servizi socio-sanitari territoriali o progetti promossi dalla Regione stessa, disciplinando con proprio atto le
modalità di assegnazione dei contributi ed il monitoraggio sull’attuazione dei progetti finanziati.
Fino alla definitiva introduzione lea (Livelli essenziali di assistenza) delle prestazioni relative al gioco d’azzardo patologico, la Regione promuoverà lo svolgimento, da parte delle aziende sanitarie locali di iniziative, anche a carattere sperimentale, nei confronti di persone affette
da dipendenza da gioco d’azzardo patologico e patologie correlate.
Norma finanziaria: per la realizzazione degli interventi di cui alla presente legge è istituito il Fondo regionale per il contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo patologico. Per l’anno 2014 è autorizzata la spesa di 120mila euro dalle disponibilità della Programmazione socio-sanitaria dell’assistenza distrettuale e ospedaliera, in capo al bilancio regionale di previsione. Per gli anni successivi il finanziamento sarà determinato annualmente con legge finanziaria regionale.