Manca il parere del ministero, indennità bloccata per 400 medici umbri
I 400 medici umbri in attesa dell’indennità di esclusività restano ancora a bocca asciutta. Il pagamento slitta ancora. Dal ministero della Funzione Pubblica non è arrivato, infatti, il parere richiesto dalla Regione e quindi la liquidazione resta, al momento, congelata. Il pagamento era previsto per la metà di agosto. A luglio, dopo un summit tra i sindacati e la Regione, la presidente Marini aveva dato la disponibilità di Palazzo Donini a mettere a posto i conti dei professionisti che lavorano in regime di esclusività con il servizio pubblico (in Umbria sono circa 400 ndr.) dopo aver ottenuto il parare di regolarità dal ministero. Parere scritto, però, che nel frattempo non è arrivato e che – i sindacati temono – potrebbe non arrivare prima di ottobre o novembre. Parare, tra l’altro, che le organizzazioni sindacali non ritengono indispensabile. “Non era necessario questo parere – dice Pino Giordano, segretario regionale della Cgil medici – altre Regioni pagano l’indennità senza averlo chiesto”. Sono circa 180 i camici bianchi in Umbria che prestano servizio con un contratto che non supera i 5 anni, mentre sono circa 200, secondo i sindacati, quelli in servizio da 15 anni e oltre. Il rimborso, previsto dalla legge Bindi del 1999, ammonta a 2,4milioni di euro complessivi: 2.325 euro euro l’anno lordi per i medici fino a 5 anni, 9.385 euro annui lordi per quelli in servizio fino a 15 anni, 12.791 euro annui lordi sopra i 15 anni. Si tratta di indennità che mediamente toccano i 500 euro lordi al mese. La copertura sarebbe assicurata dalle risorse già accantonate dalle aziende ma senza il parere del ministero non si toccano. I sindacati dei medici annunciano sin da ora che, se a fine agosto non ci saranno novità, sono pronti ad alzare la voce.