Marcia Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza
PERUGIA – Grillo insiste con il reddito di cittadinanza e per dargli ulteriore visibilità e renderlo più partecipato punta sull’allargamento del consenso popolare tramite la Marcia Perugia-Assisi. Appuntamento fissato per il 20 maggio alle 9:30 ai Giardini del Frontone per partire poi in direzione Basilica di Santa Maria degli angeli, passando da Bastia Umbra. Nella nota del suo blog, Grillo spiega: “Il reddito di cittadinanza è la priorità per il Paese, una misura di sostegno al reddito collegata e condizionata al reinserimento nel mondo del lavoro. È l’unico modo per liberare le persone dalla miseria e restituire loro la dignità. Il governo attuale ignora milioni di famiglie in difficoltà e l’unico obiettivo dei partiti è arrivare a settembre per prendersi una pensione privilegiata”. E dato che la politica continua a ignorare questa misura, costringendo un elevato numero di persone a rimanere indietro per colpa dell’attuale classe politica, il Movimento 5 Stelle punta sulla piazza e su una nuova marcia per far sentire la sua voce. La lotta alla povertà rappresenta da sempre un cavallo di battaglia per i pentastellati che da anni portano all’attenzione delle istituzioni tale questione. Attraverso questa camminata pacifica di circa 19 chilometri si vuole ribadire la priorità del reddito di cittadinanza, considerato l’unico strumento in grado di ridare agli italiani dignità e allontanarli dallo spettro della miseria. E i dati parlano chiaro. Ci sono milioni di pensionati che ricevono pensioni inferiori a 500 euro (26% delle pensioni erogate dall’Inps); un numero sempre più crescente di giovani (115.000 nel solo 2016) che ssono costretti ad andare all’estero in cerca di miglior fortuna. La disoccupazione giovanile è alle stelle e contestualmente la povertà è ai massimi livelli anche per la mancanza di lavoro (il 28,9% dei residenti in Italia sono a rischio povertà. Un cittadino su due se parliamo del Sud). E secondo i 5 Stelle il reddito di cittadinanza potrebbe porre rimedio a tale ingiustizia e squilibrio. Tale misura prevede: un sostegno al reddito condizionato alla formazione e al reinserimento nel mondo del lavoro e al rispetto di determinati obblighi; l’introduzione di un salario minimo orario; il rafforzamento dei Centri per l’impiego; il sostegno alle start up innovative. L’operazione complessiva ha un costo di 17 miliardi di euro (14,9 per il sostegno al reddito e 2,1 per la creazione di nuova impresa e per il rafforzamento dei Centri per l’impiego). E per quanto riguarda le coperture, queste sono ammissibili, anche secondo quanto è stato dichiarato dalle commissioni bilancio di Camera e Senato. I soldi quindi ci sarebbero se ci fosse volontà politica.