Nestlé – Perugina, si prospetta l’ombra dei contratti di solidarietà fino al 2018

PERUGIA – La Perugina “tecnicamente non è in crisi” e “non è in vendita”. E’ il messaggio del responsabile delle relazioni industriali della Nestlé, Gianluigi Toia, in audizione alla commissione Industria del Senato, dove anticipa la possibilità di prorogare i contratti di solidarietà per lo stabilimento di San Sisto (Perugia), in scadenza a settembre 2016, fino a settembre 2018. “Nel 2014 e’ stato fatto l’accordo sulla solidarietà su richiesta dei sindacati per gestire le ore di esubero dovute all’accentuazione della stagionalità”, afferma Toia. “Abbiamo ancora tre anni per gestire l’esubero e cercare di evitare tagli del personale”, aggiunge il dirigente spiegando che “abbiamo tempo per creare piani di sviluppo che saranno incentrati sul Bacio”. “Il nostro core business resta il cioccolato – conclude – ma abbiamo anche altri prodotti che riteniamo possano essere di successo”.
I contratti di solidarietà sono stati attivati per gestire 210 esuberi su un’azienda di 860 dipendenti. In questo modo si è fatto fronte ai picchi di stagionalità dovuti al passaggio di parte delle vendite dal canale pasticceria alla distribuzione organizzata, che richiede tempi di produzione più stretti e meno ore di lavoro.
Per il prossimo anno, l’azienda prevede livelli produttivi in linea con quelli realizzati lo scorso anno, sulle 25 mila tonnellate, anche se ridistribuiti su produzioni diverse. Al termine dell’audizione, Toia, insieme al direttore corporate affairs, Manuela Kron, è andato al ministero dello Sviluppo per un incontro istituzionale sulle prospettive del gruppo in Italia.
Nel pomeriggio invece, si è tenuto il faccia a faccia al ministero dello sviluppo economico nel corso del quale il gruppo Nestlé ha indicato nel Rilancio del canale pasticceria e nella sempre maggiore focalizzazione sull’export, gli elementi chiave del piano industriale del gruppo Nestlé per garantire la continuità occupazionale nella fabbrica di San Sisto, “facendo leva sui prodotti iconici del marchio Perugina”, secondo una nota emessa al termine di un incontro a Roma con il Ministero dello Sviluppo Economico e i sindacati.
L’azienda auspica “la prosecuzione di un confronto sereno e costruttivo con le istituzioni e le sigle sindacali, con il comune obiettivo di offrire nuovo slancio alla fabbrica, al territorio di Perugia e, più in generale, al Paese valorizzando brand ambasciatori di italianità nel mondo”.
Intanto arriva la notizia che la Nestlé sta chiudendo un’importante joint venture con la R&R Ice Cream, il gruppo a cui fa capo la ternana Eskigel. Si tratta di un’operazione da 3 miliardi di euro. La notizia viene riportata dall’agenzia Reuters. Al di là del fatto che l’operazione interessa in primis Perugia e Terni che ospitano i due gruppi, l’operazione globale coinvolge brand di primissimo piano con un impatto prevalente in Europa e in Africa. Il Ceo di R&R, Ibrahim Najafi ha detto che “Siamo soddisfatti delle consultazioni con Nestlé e dei nostri 14 anni di storia comune. Siamo entusiasti all’idea di fondere il talento delle risorse umane di R&R con quelle di Nestlé per crescere ancora in questo segmento. La vision alla base della proposta di joint venture è improntata allo sviluppo del business del gelato incentrato su consumatori e clienti unici, che serva tutti i canali, garantendo innovazione e gelati di alta qualità attraverso l’investimento nelle persone, nei processi e nei prodotti. L’obiettivo della proposta di joint venture è vendere più gelati soddisfacendo e anticipando i bisogni di clienti e consumatori”.
L’operazione dovrebbe andare in porto in tempi brevi. E’ stato detto che “a conclusione dei colloqui, delle consultazioni sindacali e dopo il via libera delle autorità competenti, si darà luogo al nuovo assetto durante il 2016”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.