Norcia, i terremotati di Castelluccio invitano Gentiloni
NORCIA – Le parole di Gentiloni, il premier incaricato, sono piaciute ai cittadini terremotati che gli hanno scritto e lo hanno invitato. E’ il caso della Comunanza agraria di Castelluccio, che ha spedito una missiva all’ex titolare della Farnesina. “Le scrivo in qualità di Presidente della Comunanza Agraria di Castelluccio di Norcia – scrive Roberto Pasqua – Con estremo orgoglio ho ascoltato le sue prime dichiarazioni sulle priorità da affrontare, tra le quali si è soffermato particolarmente sulla necessità di iniziare la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. Il terribile sisma, o precisamente tutte quelle migliaia di scosse, ha cambiato completamente la fisionomia del Parco Nazionale dei Monti Sibillini; Castelluccio, che era in piena attività e gremita di persone, da turisti a residenti, si è completamente svuotata: dall’essere il tetto degli Appennini si è ritrovata in un vortice di distruzione che ha spazzato via tutto quello che con cura di generazione in generazione gli amanti del luogo avevano plasmato”.
“Ma non c’è tragedia che possa spazzar via l’energia brulicante della vita: perché la fine di quel dannato vortice come collettività la vediamo. Non possiamo neanche immaginare la piana di Castelluccio vuota, deserta; noi vogliamo rivederla in fiore, dal rosso dei papaveri all’azzurro intenso delle viole, dai cavalli che sfrecciano a testa alta come vincitori di una battaglia all’aquila reale che domina i cieli, dalla bontà delle lenticchie all’aquilone che svolazza in libertà. Il nostro paese ci manca come l’aria: respiriamo e procediamo, con il coraggio di alzare lo sguardo e puntare dritto avanti; ma quella sensazione di mancanza di qualcosa, di un non so che di quelle nostre tradizioni che troppo amiamo e mai dimenticheremo, ecco: per colmare questa carenza abbiamo bisogno del suo aiuto. Dalla ricostruzione delle abitazioni per poter tornare a rivedere un borgo sopra al nostro colle, e non un cumulo di macerie; dalle strade alle comunicazioni, senza le quali qualsiasi forma di collegamento sarebbe compromessa; a quel che rimane del patrimonio artistico, che speriamo in qualche modo di poter salvaguardare. In virtù del suo legame, e delle Sue origini locali, siamo veramente fieri di aver trovato un riferimento, un supporto, un sostegno. Si avvicina un Natale che sarà per noi molto particolare, ma insieme, uniti, ce la faremo. Ed è proprio per le festività natalizie che vorremmo invitarla nel nostro borgo, nel nostro cuore, in quelle che per noi sempre sarà una casa, per avere un confronto con Lei. Spero tra i molti impegni trovi uno spazio da dedicarci e Le auguro un buon lavoro”.