Omicidio-suicidio Città di Castello, trovato un terzo proiettile. Il poliziotto pensava di uccidere il rivale, le lettere trovate accreditano il movente passionale
CITTA’ DI CASTELLO – Gli inquirenti stanno ricostruendo gli ultimi episodi e i motivi che hanno portato alla tragedia di venerdì scorso nel garage di Uppiano. Un’indagine straziante per i poliziotti del Commissariato di Città di Castello. Ormai è certo, il poliziotto aveva pianificato tutto dopo aver avuto la conferma che la causa determinante della rottura del suo matrimonio dipendesse da un altro uomo.
Così dopo aver lascato il Commissariato verso le 7 di venerdì mattina, ha pianificato tutto, anche i particolari. Yuri Nardi si aspettava molto probabilmente di trovare la moglie Laura Arcaleni insieme ad un altro uomo. Il terzo colpo inesploso quasi sicuramente avrebbe dovuto uccidere l’amante della donna. Almeno questa era diventata la convinzione di Yuri dopo l’interruzione della loro storia d’amore sancita nel 2006 con il matrimonio. Del resto sembra che anche recentemente il poliziotto, in più di una circostanza, avrebbe chiesto alla moglie di “ripensarci”. In una lettera Yuri supplica Laura chiedendo alla donna di “tornare insieme”. Laura Arcaleni infatti pensava di separarsi da Yuri Nardi.
I funerali molto probabilmente si svolgeranno martedì, separati e distinti, secondo quanto vorrebbero i familiari.
La comunità di Città di Castello è ancora sotto choc per la tragedia familiare che si è consumata ieri sera a Uppiano: il 41enne Yuri Nardi, poliziotto, ha sparato alla moglie, uccidendola, e poi si è tolto la vita. La doppia tragedia si è consumata in garage dove un collega della donna ha trovato nella tarda serata di ieri i corpi.
Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, l’uomo avrebbe sparato alla moglie con il suo fucile a pompa regolarmente detenuto e poi avrebbe rivolto l’arma contro di sé. Yuri Nardi avrebbe lasciato più biglietti e una lettera che ora solo al vaglio della polizia che indaga. Gli scritti non conterrebbero alcun annuncio esplicito dell’omicidio, ma ci sarebbero diversi elementi utili a ricostruire quanto accaduto. Sebbene da molti i due coniugi vengano descritti come una bella coppia, una coppia affiatata, sposati da 9 anni e senza figli, dagli accertamenti sembra emergere invece che era in crisi ed è questa la pista che gli inquirenti sembrano privilegiare.
Laura Arcaleni da qualche mese era impegnata per attivare a Uppiano, non lontano da casa, una comunità per assistere minori in difficoltà. Per questo aveva avviato contatti con il Comune e altre istituzioni. Era una donna impegnata nel sociale: in passato aveva lavorato anche con la Croce rossa italiana. Chi la conosce ne parla come di una donna solare, estroversa e piena di entusiasmo, era molto conosciuta a Città di Castello anche perché il padre è presidente della banda musicale.