Ospedale di Terni: illustrato l’andamento delle attività sanitarie, dei lavori di ristrutturazione e della riorganizzazione del 1° semestre
TERNI – Bilancio delle attività assistenziali nel primo semestre 2017 e stato di avanzamento dei lavori e della riorganizzazione. Sono stati questi i principali temi che il 28 giugno la direzione dell’Azienda ospedaliera di Terni ha illustrato alla stampa, senza tralasciare altre partite aperte come i nuovi direttori di struttura nominati e in corso di nomina, l’organico e la fisiologica riorganizzazione delle attività durante il periodo estivo.
“Rispetto al 2016 l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni – ha spiegato il direttore generale Maurizio Dal Maso – nei primi 5 mesi dell’anno ha registrato un aumento dei ricoveri e del volume delle attività (+ 1,5%), in particolare delle attività specialistiche a maggiore complessità (+1,17%), come la neurochirurgia e la chirurgia robotica addominale e urologica, e un miglioramento degli indici di performance e degli indicatori in base ai quali cui vengono valutate le aziende ospedaliere, che la vedono tra le prime in Italia subito dopo l’Humamitas e il San Raffaele in termini di attrattività. A scendere, fortunatamente, sono solo i tempi di pagamento che arrivano a 28 giorni”.
Informatizzazione. Sono le due parole chiave che segnano la rotta verso cui si sta orientando il processo di modernizzazione avviato dalla direzione aziendale. “La riorganizzazione delle sale operatorie, grazie anche al sistema di gestione centralizzato delle liste ci ha consentito di programmare meglio gli interventi chirurgici che sono aumentati del 3,3%. Inoltre gran parte dei reparti sono ormai informatizzati – ha sottolineato il direttore sanitario Sandro Fratini – consentendo una maggiore integrazione tra le attività di degenza e di diagnostica, la costruzione di una cartella digitale in cui confluiscono tutte le informazioni cliniche e l’utilizzo del sistema di riconoscimento del paziente per la somministrazione della terapia”.
Dal punto di vista organizzativo “è stato completato lo spostamento della Medicina Interna al quinto piano, dove – ha aggiunto il direttore sanitario – è stato creato il polo delle Specialità mediche, mentre al piano terra sta procedendo la definizione di una nuova Medicina d’urgenza, con forte capacità di filtro e alta integrazione con il Pronto Soccorso, come è ormai di prassi negli Ospedali più moderni. Ultimati alcuni lavori, i reparti di Pediatria e Neonatologia si sposteranno al terzo piano andando a completare il polo Materno-infantile”.
Gli interventi logistici e strutturali. Dal 2013 l’Azienda ha avviato un programma generale di ammodernamento e messa a norma che ha mobilizzato ad oggi circa 60milioni di euro, comprese le quote 2016. “Salvo alcuni ritardi burocratici che si stanno di volta in volta superando – ha sottolineato il direttore amministrativo Riccardo Brugnetta – gli interventi stanno procedendo come da programma ed ad oggi è stato realizzato il 47% circa dell’ammontare globale, ovvero oltre 28milioni di euro per un totale di 27 interventi strutturali conclusi. Parliamo di investimenti che nel 2017 valgono più di 8,6 milioni di euro, cui si aggiungeranno lavori per circa 13 milioni di euro nei prossimi due anni. Ripristinata la piena funzionalità della Dialisi, con altri 14 posti letto che sono utilizzati già da alcuni mesi, a fine ottobre si concluderà l’intervento ed è previsto in tempi brevi l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva dell’ampliamento del reparto di Oncologia, realizzabile grazie alla donazione della Fondazione CARIT. Slitta al 2018 lo spostamento completo al piano -2 di tutti i servizi di Diagnostica per immagini e Radiologia (ma nell’ambito di questo appalto sono già state consegnate la Risonanza Magnetica e la catena toracica per il Pronto Soccorso per un totale di 1,3 milioni di euro) cui seguirà l’avvio dei lavori della nuova Medicina Nucleare in continuità con la PET-TAC”.
L’investimento per le attrezzature acquisite e in corso di acquisizione per il 2017 ammonta a 3,6 milioni di euro. Quest’anno, consegnato il nuovo litotritore, donato dalla Fondazione Carit per l’ambulatorio urologico, si sta procedendo al rinnovo di altre tecnologie in particolare per il blocco operatorio, con particolare riferimento alle tecniche endoscopiche e mininvasive, come la colonna videolaparoscopica 3D, ma anche il tavolo mammotone per il Centro Salute Donna e altre attrezzature per Neurochirurgia, Chirurgia della mano, Cardiochirurgia, Cardiologia e Oculistica. Intanto, si è chiusa anche la gara di affidamento per la realizzazione della sala ibrida (attrezzature e lavori per l’installazione e l’adeguamento dei locali accessori per un valore di 1 milione 220 mila euro), una sala multidisciplinare ipertecnologica, che si prevede sarà attiva entro il 2018, consentendo all’ospedale di stare al passo con le procedure interventistiche più innovative che stanno rivoluzionando la medicina.
Dotazione organica e politiche del personale. Per quanto riguarda i primariati, come da programma sono già stati individuati i nuovi direttori delle strutture complesse di Radiologia, dottor Giovanni Passalacqua, Pediatria, dottor Francesco Crescenzi, Nefrologia, dottor Riccardo Fagugli (già in servizio), Oculistica, dottor Enrico Poddi (in servizio dal 1 luglio); si è conclusa la procedura per il Laboratorio analisi, sono in corso di espletamento le procedure per la Clinica Uro-ginecologica e la Medicina interna e sono programmati i concorsi per la direzione delle strutture di Anestesia e Rianimazione, Chirurgia Maxillo-facciale, Farmacia ospedaliera e quella di Endocrinologia. Inoltre nei primi 5 mesi dell’anno sono stati attivati complessivamente 137 contratti individuali di lavoro (tra assunzioni, conferme e proroghe) per varie qualifiche, tra cui 24 medici, 79 infermieri, 5 ostetriche, 11 OSS, ma anche farmacisti, tecnici di laboratorio e altre figure professionali.
Organizzazione delle attività per le ferie estive. Come ogni anno nel periodo estivo, da fine giugno ci sarà una riduzione fisiologica dell’attività chirurgica programmata che non tocca quindi la chirurgia d’urgenza, la chirurgia maggiore e quella oncologica, di conseguenza avremo una riduzione di letti dedicati alla week surgery. Sono stati inoltre accorpati i reparti di Ostetricia e Ginecologia, precisando che l’accorpamento salvaguarda tanto gli standard assistenziali quanto la distinzione logistica tra le camere delle pazienti ginecologiche e quelle delle pazienti ostetriche, che manterranno anche il servizio di rooming in con il neonato in camera accanto alla madre. “Questo ci consentirà di ridistribuire il personale nei vari dipartimenti e di garantire la fruizione delle ferie estive in ottemperanza alle disposizioni contrattuali e al piano ferie programmato, – ha spiegato il Dg Dal Maso – in un periodo difficile come questo, che da febbraio scorso conta 23 cessazioni a vario titolo di personale infermieristico e in cui non è ancora definito l’incremento da tutti auspicato dell’organico delle professioni sanitarie, in particolare delle posizioni infermieristiche che governano il cuore delle attività assistenziali e che risultano fondamentali nell’ambito dei nuovi modelli organizzativi che stiamo andando ad applicare”.
I risultati dopo circa un anno dall’insediamento della attuale direzione sono notevoli e dimostrano che si può fare in breve tempo più Qualità e più Efficacia/efficienza cambiando il modello di erogazione dei servizi rivolti agli utenti. Più in generale nei prossimi anni tutti gli ospedali in Italia, quindi anche l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, vivranno inevitabilmente di progetti di cambiamento organizzativo che li porterà ad operare in una logica nuova, anzi antica, ovvero quella di fare “more from less for more”. La classe medica e tutti i professionisti sanitari sapranno gestire questo diverso e innovativo approccio culturale? Sapranno accettare la sfida professionale che ne deriverà e lo sapranno fare con competenza e con capacità di integrazione interdisciplinare? “Questa è la grande scommessa che non possiamo perdere nell’interesse dei pazienti – commenta il direttore generale Dal Maso – e questa è anche la rotta che le direzioni aziendali portate all’innovazione, come la nostra, dovranno seguire proponendo un coinvolgimento attivo di tutti i portatori di interesse”.