Papa Francesco ad Assisi, il saluto del vescovo Sorrentino e del Custode della Porziuncola

ASSISI – Messaggi di benvenuto a Papa Francesco. In primis quello del vescovo Domenico Sorrentino: ” Benvenuto, Papa Francesco, Pellegrino tra i pellegrini! Ancora una volta abbiamo la gioia di accoglierLa. Un privilegio di cui Le siamo grati.
Per Lei, Padre Santo, abbiamo non soltanto i sentimenti di devozione che devono contraddistinguere tutti i cattolici, ma un supplemento di affetto che deriva dal fatto che ha scelto il nome del nostro Santo. In qualche modo, La sentiamo di casa. Tre anni fa, il 4 ottobre 2013, ci regalò una visita indimenticabile. Fu una rilettura della vita e dei luoghi del Poverello. Un ricalcare le sue orme.
Il messaggio che ci lasciò fu esigente. Fu l’invito a una fede autentica che ha in Gesù il suo centro. Fu uno stimolo al rinnovamento pastorale. Fu la riconsegna dei poveri e dei sofferenti alla nostra premura.
Ci rimane particolarmente impresso l’abbraccio ai disabili dell’Istituto Serafico, la visita alla Sala della Spogliazione gremita di poveri, il pranzo al Centro di prima accoglienza che, a ricordo di quel giorno, ha preso il Suo nome: Centro Papa Francesco. Siamo stati all’altezza di quel Suo messaggio? Almeno abbiamo cercato di metterci impegno. Abbiamo concluso il Sinodo diocesano con un programma ispirato fortemente al Suo magistero. Ci siamo dati un progetto di rinnovamento delle nostre parrocchie, con l’intento di fare di ciascuna di esse una “famiglia di famiglie”. Abbiamo ulteriormente aperto le nostre porte ai poveri, specialmente profughi, ai quali stiamo dando non soltanto una casa e una mensa, ma il cuore. Oggi Vostra Santità torna ad Assisi privilegiando il messaggio di misericordia della Porziuncola. La chiesina che è cuore pulsante del francescanesimo. Dove Francesco visse momenti di grande intimità con Dio. Dove plasmò le sue fraternità inviandole in missione per il mondo. Cappellina povera e disadorna che, nei suoi stessi lineamenti, porta inscritto il programma che fu di Francesco e che Vostra Santità ha rilanciato per tutti noi: “Una Chiesa povera e per i poveri”. Grazie, Papa Francesco! Eccoci ancora una volta in ascolto della Sua testimonianza e della Sua parola.
Voglia ancora benedirci. Le vogliamo bene!”.

Questo il saluto del custode della Porziuncola, Padre Rosario Gugliotta. “La Comunità dei Frati Minori della Porziuncola è in festa per il Perdono celebrato, come ogni anno, insieme a decine di migliaia di pellegrini che alla Porziuncola sono accorsi per raccogliere il frutto della carità e della sapienza di un santo, Francesco d’Assisi, che 800 anni fa osò chiedere al Signore, prima, e per conferma a Papa Onorio III, poi, quanto di più bello e prezioso e vitale c’è per la vita di ogni uomo e per ogni relazione: il Perdono di Assisi, gratuito, alla portata di tutti. La festa è speciale, quest’anno, per la ricorrenza dell’VIII Centenario dalla concessione dell’Indulgenza della Porziuncola. Un Giubileo del Perdono provvidenzialmente che segue l’Anno Santo della Misericordia indetto da Papa Francesco. Ed è proprio il nostro Papa a darci un motivo ulteriore di festa e di gioia, per il pellegrinaggio che ha voluto fare qui alla Porziuncola: evento che certamente, come sul nascere del Perdono, sottolinea lo stretto legame tra il Poverello di Assisi e la Chiesa tutta nella persona del Vescovo di Assisi e del Santo Padre. L’incredibile creatività e il rinnovamento di Francesco d’Assisi, sempre splendidamente coniugati con l’amorevole obbedienza alla Madre Chiesa. Conosciamo, da giorni ormai, il programma del pellegrinaggio del Santo Padre. Il primo momento, di una portata tale da potersi paragonare solo alla semplicità con cui si svolgerà, è il momento personale di preghiera in Porziuncola. A noi francescani, e a tutti i fedeli che in questi 800 anni hanno solcato la soglia della Porziuncola, la “porta della vita eterna” come è scritto sulla stessa, Papa Francesco indirettamente ci dice di essere uno di noi, che prima di essere pastore, lui stesso fa parte del gregge salvato da Cristo, unico salvatore. Intendiamo rispettare quanto è possibile questo momento che il Papa giustamente vorrà vivere come una personalissima esperienza di grazia … proprio come un fedele tra i fedeli. Con il secondo momento, la catechesi su un brano del Vangelo, vedremo Papa Francesco nella veste del pastore: ascolteremo il suo insegnamento, e ci auguriamo davvero che la sua capacità di arrivare al cuore di tanta gente, possa favorire l’accoglienza di una parola speciale che dalla Porziuncola si irradia nel mondo intero: perdono! Il perdono di Dio per l’uomo, ciascun uomo, e di conseguenza il perdono che l’uomo diventa capace di dare al fratello. Infine, un gesto di tenerezza, l’opera di misericordia a cui tende l’Indulgenza e tutta la vita cristiana, la visita ai nostri frati infermi ospitati nell’Infermeria provinciale. Anche questo momento vissuto in assoluta discrezione, senza telecamere o giornalisti al seguito. Un’attenzione verso i nostri confratelli che hanno servito il Regno come l’obbedienza aveva chiesto loro. Ora invece servono ancora al Regno con un’obbedienza diversa, un’accettazione pacifica di sorella infermità, sapendo che ogni nostro istante è nelle mani di Dio, Padre premuroso. Siamo certi che il Papa, come fanno tanti che frequentano l’Infermeria, frati e non, si affiderà alla preghiera dei nostri frati la cui intercessione è impreziosita dall’offerta della sofferenza”.

 

 

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