Parco del Monte Cucco, al via il processo per la ridefinizione delle aree contigue del parco

PERUGIA – Tempi certi per la ridefinizione del perimetro dell’area contigua al Parco del Monte Cucco. E’ quello che è emerso dall’interrogazione presentata all’Assemblea legislativa dal consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), alla quale ha risposto l’assessore regionale Fernanda Cecchini.

Smacchi ha spiegato che “nel 2012 il Consiglio regionale ha approvato una proposta di legge, di cui ero cofirmatario, che dava mandato alla Giunta di attivarsi per la ridefinizione delle aree contigue ai parchi regionali. Le Amministrazioni dei quattro Comuni della Fascia Appenninica hanno prodotto un documento unitario di proposta di modifica e miglioramento del piano di gestione del Parco regionale del Monte Cucco, che chiede di rivedere i limiti dell’area parco e la modifica e/o eliminazione dell’attuale area contigua; questa  è stata accolta dalla Regione Umbria che ha invitato le Amministrazioni comunali a predisporre una proposta di ridefinizione della zonizzazione del Parco, cosa effettivamente avvenuta”.

L’assessore Fernanda Cecchini ha risposto spiegando che “l’intervento di riperimetrazione è stato portato avanti tenendo presente l’esigenza di salvaguardare le ricchezze naturalistiche di quel territorio. All’interno del lavoro per i piani di gestione del Parco, stiamo lavorando in collaborazione con alcune università: ad ottobre saranno adottare le cartografie e gli obiettivi che ci poniamo per dare maggiore slancio alle attività che possono essere condotte all’interno del parco. In questo ambito valuteremo la possibilità di rivedere l’area contigua, prevedendo una fase di partecipazione di 60 giorni”.

Il consigliere Smacchi ha così replicato: “finalmente abbiamo due date certe. Nel mese di ottobre l’adozione del piano e due mesi dopo la possibilità di approvare il Piano di gestione e la correlata ridefinizione dell’area contigua. Bisogna fare presto perché non sono più sostenibili i vincoli urbanistici che stanno bloccando quella parte del territorio, come pure ci sono grandi difficoltà nel poter avere la possibilità di partecipare ai bandi del Psr”.

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