Partecipate dell’Ast, Di Girolamo e il caso della falsa notizia sugli operai di Sdf
TERNI – “Nell’incontro del tardo pomeriggio di ieri con le maestranze di alcune delle partecipate dell’Ast, ho trovato lavoratori giustamente molto preoccupati per il loro futuro e delle loro aziende, decisi a una mobilitazione ampia e condivisa con le organizzazioni sindacali e con la città, non ho riscontrato allarmismi ingiustificati né tantomeno intenti non rispettosi delle loro persone né del confronto civile”.
Lo dice oggi il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, stigmatizzando così la notizia, poi smentita, circolata ieri secondo cui alcuni operai della Società delle Fucine, lasciati fuori dai cancelli della fabbrica, avrebbero minacciato di darsi fuoco. Notizia diffusa dal consigliere Paolo Crescimbeni.
“Ho visto lavoratori molto consapevoli che le istituzioni locali sono preziose alleate e che, nei limiti dei ruoli e di un quadro molto complesso dal punto di vista nazionale e internazionale – aggiunge Di Girolamo – gli amministratori locali stanno cercando di fare tutto il possibile e che la vicenda Ast è di gran lunga la priorità nell’agenda della città Incontrarmi e mettermi a disposizione di chi rivendica un futuro di lavoro e laboriosità – continua il sindaco – è un mio dovere e questo ho fatto ieri e questo sto facendo in questi giorni molto intensi e duri. Anche ieri ho avuto modo di relazionarmi con lavoratori capaci di dare a chiunque lezioni di dignità e rispetto. In questa vicenda serve la compattezza della città, delle istituzioni e delle forze politiche. Gli allarmismi gratuiti, paventare azioni eclatanti e molto pericolose non serve a sostenere la battaglia che i lavoratori con grande capacità stanno portando avanti, serve solo a cercare un po’ di visibilità e a creare un clima di tensione pericolosa. E’ grave che questo atteggiamento arrivi da soggetti politici che dovrebbero avere ben altro senso di responsabilità e di partecipazione alla vita della città e del mondo del lavoro ternano. Atteggiamenti e prese di posizione che forse si giustificano solo per la non conoscenza delle vicende dei siti produttivi ternani, della siderurgia, delle lotte per il lavoro. Una non conoscenza – conclude Di Girolamo – dovuta forse alla lontananza che questi consiglieri hanno avuto in questi anni da Terni, attratti piuttosto da ben altri incarichi, salvo poi ricordarsi della loro città alla vigilia delle elezioni”.