Dietrofront su pensionamenti e assunzioni dal Sud, docenti umbri fermi al palo
Tra pensionamenti ritirati e assunzioni “dal Sud”, non c’è pace per gli insegnanti umbri. Ieri è arrivato il dietrofront del Governo sulle pensioni di 4000 insegnanti, su scala nazionale, che da settembre avrebbero dovuto smettere di lavorare. Il provvedimento, inserito nella riforma della Pubblica Amministrazione per sanare un “errore” precedente, è stato depennato in assenza delle relative coperture finanziarie. La retromarcia sulle pensioni riguarda quegli insegnanti, primari e professiori universitari. In Umbria l’iniziativa interessa 69 docenti della provincia di Terni e un centinaio in quella di Perugia. Una brutta doccia fredda per quegli insegnanti che avevano deciso di ritirarsi dal servizio dopo 42 anni di contributi, anche senza aver raggiunto i 62 anni di età. Non è detto che, in virtù di questo provvedimento, debba essere rivisto il piano di assunzioni nella scuola in Umbria che prevede per l’anno scolastico 2014-2015, l’immissione in ruolo di circa 210 docenti, compresi quelli di sostegno, più oltre 60 unità di personale Ata. In particolare per il triennio 2014-2016 le assunzioni dovrebbero essere 1230, di cui circa 960 docenti (compresi quelli di sostegno) e 270 di personale Ata. Nello stesso triennio, tra pensionamenti e prepensionamenti, è prevista la fuoriuscita in Umbria di circa 620 persone, di cui circa 420 sono docenti e 200 personale Ata.
Si tratta di dati e di un piano che sono antecedenti alla decisione del Governo di fare marcia indietro sulle pensioni. Non è detto quindi che i numeri possano variare.
Sul fronte delle assunzioni, è del 1° agosto la pubblicazione delle graduatorie per l’assunzione al ruolo dei docenti precari. Anche qui una beffa per gli insegnanti umbri: la speranza di quanti auspicavano una stabilizzazione, a partire dal 1° settembre, si è infranta davanti alla classifica definitiva delle assunzioni. I primi posti della graduatoria, infatti, sono stati occupati da precari, per lo più del Sud, con alti punteggi. Insomma molti docenti umbri “bloccati” ai nastri di partenza, chi per la pensione, chi per l’assunzione, e settembre si preannuncia un mese di ricorsi.