Perugia, arrestati “boss” dello spaccio e il suo braccio destro attivi a Ponte San Giovanni e Monteluce
PERUGIA – Due nordafricani sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Perugia, nella serata di martedì scorso, 12 luglio 2016. L’arresto è arrivato dopo che i due, tunisini del 1970 e del 1968, avevano a lungo “lavorato” su piazza a Ponte San Giovanni e Monteluce. R. H. – uno degli arrestati – era «soggetto già noto all’ufficio – spiega il vicequestore Marco Chiacchiera in una nota – per i suoi numerosi precedenti per spaccio, già sottoposto a custodia in carcere poi divenuta in arresti domiciliari ed obblighi di dimora appena revocati. Personaggio di spicco con ruolo gerarchicamente elevato, aveva acquisito tale esperienza da non arrivare quasi mai a toccare personalmente lo stupefacente, incaricando connazionali nel provvedere alla distribuzione capillare sul territorio di spaccio». Non toccava quasi mai la droga e si serviva, in particolare di un suo connazionale, N. R. B. A., anche lui arrestato.
I due trattavano cocaina ed eroina. L’attività di indagine ha consentito di accertare che R.H. era in grado di piazzare notevoli quantitativi di droga, nell’ordine di quantità ammontanti ad almeno 100 grammi a settimana. «Tale attività – spiega Chiacchiera nel comunicato – veniva ricostruita non solo attraverso le intercettazioni telefoniche ma anche dai sequestri e dalle successive escussioni che fornivano un quadro indiziario chiarissimo e consentivano di ricostruire “a ritroso” altri viaggi di rifornimento, tutti effettuati al fine di consentire ad R.H. di proseguire nella sua florida attività di spaccio». La sostanza stupefacente veniva comprata nel Lazio nella zona della Capitale.
La droga veniva smerciata previo contatto telefonico a clienti tunisini (a loro volta spacciatori) con suggestivi riferimenti dissimulati per indicare i quantitativi: “uno schiaffo” (o “mano”) per indicare 5 (grammi) di eroina o cocaina indicata rispettivamente come “sporca e bianca”.