Perugia, arrestato pericoloso spacciatore del parco giochi “Chico Mendez”

PERUGIA – Una segnalazione pervenuta in Questura lamentava la presenza di uno strano “traffico” di personaggi sospetti nel parco-giochi “Chico Mendez” di Via Guerra.
Il “viavai” oggetto della segnalazione, secondo gli investigatori, non poteva che essere dovuto ad un giro di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti della Mobile hanno predisposto un mirato e specifico servizio di monitoraggio del parco e, dal loro punto di osservazione, fin dalle prime ore di appostamento, hanno riscontrato quanto indicato dai cittadini, notando un giovane, con evidenti problemi di tossicodipendenza, raggiungere il parco con una certa circospezione, per poi allontanarsi di fretta.
Fermato, identificato e perquisito, è stato trovato in possesso di una dose di “eroina” che gli è stata sequestrata; sentito poi in merito all’acquisto, ha dichiarato spontaneamente di averla comprata da un giovane pusher maghrebino “operativo” in quella zona.

Nel pomeriggio del giorno successivo, stesse modalità di intervento: appostamento, osservazione, individuazione di un altro assuntore/acquirente, identificazione, perquisizione, escussione, e conferma che si trattasse dello stesso spacciatore, il quale, a quanto pare, aveva ormai eletto il parco “Mendez” a presidio fisso per la gestione dei suoi affari illeciti di droga.
La “goccia che fa traboccare il vaso” cade il terzo giorno: stesso schema, entrano nel parco due nuovi acquirenti, stavolta provenienti dal reatino, i quali non solo, come previsto, vengono sorpresi con le dosi appena acquistate, ma riferiscono agli investigatori di aver effettuato decine di altri acquisti proprio nello stesso contesto e sempre dal medesimo pusher.

A questo punto, gli agenti hanno ritenuto di dover intervenire: in pochi secondi, uscendo allo scoperto, hanno fatto irruzione nel parco e hanno bloccare il giovane spacciatore, D.L., tunisino del 1986, già a loro ben conosciuto per un suo recente trascorso.
Perquisito sul posto, il pusher aveva addosso circa 240 euro in contanti, in banconote da piccolo taglio, ovvio provento della sua fiorente attività “commerciale”, e un telefono cellulare con la SIM “dedicata” a tale attività. La successiva perquisizione a casa sua, inoltre, ha consentito di rinvenire un altro telefono e ben altre 3 SIM utilizzate per la stessa attività. All’esito del blitz e del narcotest delle dosi sequestrate agli acquirenti, gli agenti hanno arrestato il tunisino in flagranza di reato. D’intesa con il PM di turno, lo hanno portato a Capanne in attesa di convalida.

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