Perugia, caldo e incendi: l’appello di Barelli alle buone pratiche
PERUGIA – Il perdurare delle condizioni climatiche caratterizzate da temperature elevate e scarsità di precipitazioni atmosferiche determina un altissimo rischio di incendi boschivi anche nel territorio del Comune di Perugia, che è anche più vulnerabile al rischio idrogeologico, a causa della prolungata siccità e della ridotta copertura vegetale, conseguente all’essiccamento di molte specie arboree ed erbacee.
Secondo gli esperti, i primi temporali di fine estate, di presumibile forte intensità, connessa all’energia scaturita dallo scontro di masse d’aria con forti differenze termiche, potrebbero dar luogo a fenomeni intensi, in grado di generare a loro volta frane e allagamenti. Per questo, il Vice Sindaco e Assessore alla Protezione Civile, Urbano Barelli, invita nuovamente la cittadinanza a porre particolare attenzione al fine di evitare situazioni critiche, che possano dar luogo ad incendi e facilitare il dissesto idrogeologico.
Al riguardo, in un’ottica di impegno costante e continuativo, finalizzato all’attività di prevenzione e di non repressione, si ricorda che è stata già emanata –e quindi vigente- l’Ordinanza del Sindaco (n. 687 del 18 maggio 2017), che -fino al 30 settembre prossimo- impone a tutti i proprietari, affittuari, possessori o detentori di terreni incolti o in stato di abbandono, di provvedere alla bonifica ed alla ripulitura di erbe, sterpaglie e detriti nei terreni stessi. A tutti coloro che, a qualsiasi titolo, siano possessori di terreni coltivati, tenuti a pascolo o incolti, adiacenti a linee ferroviarie, viene posto l’obbligo di tenere tali terreni sgombri fino a 20 metri dal confine ferroviario, da covoni di grano, erbe secche e qualsiasi altro materiale combustibile.
Detti interventi dovranno essere effettuati ogni qualvolta risultasse necessario per evitare il determinarsi di situazioni di pericolosità. Conseguentemente, è necessario non accendere fuochi per bruciare stoppie, residui di vegetazione, rifiuti in genere, usare apparecchi a fiamma o fornelli in aree boscate, in grado di sviluppare faville o braci. L’inosservanza di quanto previsto dalla suddetta ordinanza prevede, peraltro, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 450,00 euro. Si richiama, infine, l’attenzione sulla necessità di effettuare una costante manutenzione di canaletti e fossi, nonché di realizzare, laddove necessario, sistemi di scolo per consentire la regimazione delle acque e quindi favorirne un corretto deflusso superficiale in occasione di eventi meteorici avversi.