Perugia, caos impianti sportivi: annullato l’atto per la gestione diretta
PERUGIA – Illegittima la preconsiliare della giunta regionale sugli impianti sportivi, che sarebbero dovuti tornare sotto la gestione diretta di Palazzo dei Priori. A dichiarare l’illegittimità il segretario regionale dell’Ente arrivata dopo una settimana di tensioni. Proprio il segretario in commissione aveva però assicurato la correttezza del provvedimento. Ad aprire la seduta il presidente Leonardo Varasano che aveva annunciato come l’atto non sarebbe stato discusso per un “vizio procedurale”: conteneva una variazione di bilancio e quindi c’era la necessità di sette giorni liberi per la presentazione degli emendamenti.
Mencaroni ha quindi risposto di riportare l’atto nelle commissioni, contrario Scarponi mentre Camicia ha fatto eco a Mencaroni, aggiungendo che non sarebbe servita una votazione. Il segretario comunale ha quindi certificato la necessità del ritorno in commissione. Rosetti (M5S) si è schierata con Mencaroni. Dibattito di fuoco in aula, con l’obiettivo di capire di chi fosse la colpa. “Sulla base dei pareri tecnici – ha detto l’assessore Prisco – abbiamo proceduto. Solo nella giornata è emersa da parte della struttura tecnica l’impossibilità, squisitamente procedurale, di discutere l’atto, stante la mancata previsione del termine da parte degli uffici per consentire la presentazione degli eventuali emendamenti alla variazione di bilancio”. Nel merito Prisco ha detto di credere nell’impostazione della gestione diretta degli impianti: “Abbiamo intenzione di far compiere nuovamente all’atto l’iter previsto, cancellando un dibattito che, in questi termini, fa solo male alla politica”.
Il Pd però parla di “figuraccia della maggioranza. Si parla ancora di impianti sportivi, si parla un’altra volta di arroganza, impreparazione e mancata conoscenza delle norme e dei regolamenti. Nuovamente una maggioranza non all’altezza del governo della città. Dopo due sedute di tre commissioni consiliari congiunte (Affari istituzionali, Bilancio e Cultura e Sport) per discutere e modificare il Regolamento sulle modalità di affidamento degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Perugia e di approvare una considerevole modifica al bilancio comunale, dopo l’integrazione dell’atto da votare all’ordine del giorno dei lavori dell’aula, dopo il ritiro del medesimo perché, trattandosi di una variazione di bilancio, è necessario consentire tutte l’iter previsto per legge, il centro destra ha avuto anche il coraggio di bocciare la nostra mozione con cui chiedevamo di riportare l’atto spacchettato nelle commissioni competenti. Se soltanto la maggioranza avesse seguito quanto da noi proposto da tempo – continua il Pd – oggi la nostra città avrebbe un regolamento, una variazione di bilancio e forse il Comune sarebbe già legittimato a riprendere la gestione degli impianti sportivi. Invece è quasi passato un mese dalla nostra missiva e ancora non è stato sbloccato niente. Si è sprecato molto tempo, si sono sprecate due sedute di commissioni congiunte che non hanno portato ad alcuna soluzione”.
“La maggioranza, che aveva imposto con la forza dei numeri una procedura superficiale per velocizzare la pratica, ne esce sconfitta, smentita dallo stesso Segretario Comunale e facendo una bruttissima figura, dimostrando ancora un’incapacità di gestire le tematiche principali della città di Perugia. Non si governa con reclami e con passarelle, ma con un’approfondita conoscenza della macchina amministrativa, con una capacità di comprensione dei bisogni della cittadinanza tutta, con il giusto e meritato rispetto delle regole e delle istituzioni. E’ una maggioranza sempre più lontana dalla linea della sua Giunta e che non sembra più disposta a votare soltanto a garanzia dei suoi assessori. L’iter suggerito dall’Assessore Prisco è stato fallimentare sin dall’inizio, le forzature, l’arroganza hanno portato all’effetto opposto. Per questo non è difficile affermare che questa maggioranza ha già fallito, revocando la gestione degli impianti sportivi dopo solo 6 mesi. Ora ha aggravato la sua posizione bloccandone il funzionamento e dovendo ritirare una pratica illegittima”.