Perugia d’arte, inaugurata la mostra con le opere del Sassoferrato
PERUGIA – Taglio del nastro per la Mostra “Sassoferrato. Dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita”, allestita nella Galleria Tesori d’Oriente, dell’Abazia di San Pietro. “La bella mostra, che qui si presenta, va interpretata non solo come importante contributo alla migliore conoscenza e valorizzazione dei nostri tesori d’arte, ma anche come messaggio in controtendenza rispetto alle immagini drammatiche della nostra regione che si sono recentemente impresse nell’immaginario collettivo”. È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che è intervenuta oggi, venerdì 7 aprile, all’inaugurazione. Hanno partecipato il rettore dell’Università di Perugia, Franco Moriconi, presidente della Fondazione per l’Istruzione Agraria, Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario di Stato Beni e attività culturali e turismo, l’assessore alla Cultura del Comune di Perugia Maria Teresa Severini, Marica Mercalli, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, padre Giustino Farnedi, Abate di San Pietro, il vescovo ausiliare monsignor Paolo Giulietti, presidente della rete dei Musei ecclesiastici dell’Umbria, Giampiero Bianconi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Cristina Galassi e Vittorio Sgarbi, curatori della mostra.
La presidente Marini ha sottolineato come “quest’evento, insieme agli altri che caratterizzano la primavera 2017, segna una tappa molto significativa di quel percorso di ripresa che la nostra regione sta con forza portando avanti per contribuire al rilancio dell’immagine dell’Umbria, all’indomani degli eventi sismici che l’hanno colpita sul finire dello scorso anno. Organizzare un evento espositivo all’interno di una straordinaria cornice, quale è il complesso benedettino di San Pietro a Perugia, è un modo per dire, con il linguaggio della bellezza, che l’Umbria sta in piedi ed è in grandissima parte viva e attiva nei suoi musei e nei suoi monumenti.
L’importante mostra organizzata dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia con l’apporto scientifico della Università degli Studi di Perugia – ha proseguito la presidente – darà un fondamentale contributo all’ulteriore approfondimento degli studi su Giovan Battista Salvi da Sassoferrato. Artista di una pittura senza tempo, copista, “pittore delle belle Madonne”, chiunque fosse Giovan Battista Salvi da Sassoferrato, piace pensarlo attratto dalla quiete dell’Abbazia di San Pietro di Perugia, intento a studiare le opere di Perugino e Raffaello per rubare ai grandi maestri il segreto di quella classicità a cui si ispirava per le sue tele”. “Il complesso benedettino di San Pietro di Perugia, con le diciassette opere di Sassoferrato tuttora presenti nella sua Galleria, costituisce solo il punto di partenza per un excursus in cui il pittore appare in dialogo con uno dei suoi ispiratori, Pietro Perugino, e con una delle opere “emigrate” all’estero.
Come è noto, infatti, – ha concluso la presidente Marini – l’Umbria è terra ricchissima di arte e cultura e ancora più lo sarebbe se le vicende storiche non avessero portato fuori dai confini molte preziose testimonianze storiche e artistiche. L’Immacolata Concezione oggi al Louvre è una di queste e scopo non ultimo della mostra “Sassoferrato dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita” è anche fornire occasione perché questo straordinario patrimonio possa ricongiungersi temporaneamente con il suo contesto di provenienza”.
La Mostra è organizzata dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria, Università degli Studi di Perugia e Regione dell’Umbria, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e della Regione, e il patrocinio del Comune di Perugia e resterà aperta fino al prossimo 1 ottobre.
Oltre a tutte le 17 opere eseguite dal Sassoferrato per il complesso benedettino di San Pietro – fra cui anche l’Immacolata Concezione del Louvre – la mostra raccoglie una quarantina di dipinti, sia di Sassoferrato sia di famosi maestri ai quali l’artista si ispirò, provenienti da varie raccolte pubbliche e private italiane e straniere, quali Pietro Perugino, con straordinarie opere di proprietà della Fondazione, di Tintoretto, presente in mostra la bellissima Maddalena dei Musei Capitolini, insieme a confronti con maestri contemporanei a Sassoferrato, come lo Spadarino, stretto seguace di Caravaggio.