Perugia, Distillerie Di Lorenzo: “Le accuse della Procura senza alcun fondamento”

PERUGIA – La “Distillerie Di Lorenzo” respinge con forza le accuse formulate durante le indagini preliminari dalla Procura della Repubblica di Perugia in merito ai reati di truffa aggravata e di inquinamento considerandole prive di fondamento. Per quanto riguarda l’ipotesi, e si sottolinea la parola ipotesi, mossa dai magistrati di una presunta frode ai danni del “Gestore dei servizi energetici”, che ipotizza un’indebita percezione di contributo del GSE, questa teoria muove da un’erronea prospettiva tecnica che ha viziato la successiva determinazione.

Nella fornitura di energia elettrica generata dall’impianto di biogas, che sfrutta “la digestione” dei residui di lavorazione, in forza all’azienda da qualche anno, la società “Distillerie Di Lorenzo” si è mossa sempre nel pieno rispetto delle regole e delle leggi vigenti. Per questo l’azienda ribadisce la propria estraneità a tutte le accuse ed è pronta a provarlo nelle opportune sedi. Per quanto concerne il capo di imputazione di inquinamento per aver provocato emissioni in atmosfera oltre i limiti consentiti, tra il 2015 e il 2016, la “Distillerie Di Lorenzo” fa presente che detti superamenti erano stati già oggetto di una sentenza “civile” da parte del Tribunale amministrativo regionale (Sezione prima) nel settembre del 2016.

In questa sentenza il Tar dell’Umbria aveva condannato Arpa e Regione Umbria al pagamento delle spese legali (pari a 2mila euro) e annullato il provvedimento di sospensione delle attività adottato in precedenza. Si ricorda, ancora una volta, che Il contenzioso tra le amministrazioni e la storica società di Ponte Valleceppi era scaturito a seguito di brevissimi superamenti, in alcune fasce orarie, dei valori limite delle emissioni dovute a fattori esterni (micro interruzioni di energia elettrica da parte del gestore nazionale). Nonostante la media giornaliera di emissione fosse abbondantemente inferiore al limite imposto dall’amministrazione, era scattato il provvedimento di sospensione delle attività.

Nella sua sentenza il Tar aveva anche stabilito che i micro superamenti non creavano “un pericolo concreto per la salute pubblica e per l’ambiente”.

Per questa ragione la “Distilleria Di Lorenzo” è stupita della scelta della Procura di procedere, in sede penale, su un’ipotesi di reato già ampiamente dibattuta e chiarita.

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