Perugia, firmato protocollo per il reimpiego dei beni confiscati alla mafia a Pietralunga
PERUGIA – Nuovo importante risultato nello sforzo sinergico delle Istituzioni umbre nel contrasto dei tentativi di infiltrazioni mafiosa sul territorio, con l’avvio di un percorso per il reimpiego a fini sociali di beni confiscati a sodalizi criminali, ubicati a Pietralunga, rappresentati da terreni agricoli assegnati al comune. E’ questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del Protocollo d’Intesa per la promozione della legalità, la gestione ed il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, firmato questa mattina, alla presenza del Sottosegretario all’Interno, On.le Gianpiero Bocci, tra Prefettura, Regione, comune di Pietralunga, Università degli Studi, Camera di Commercio, associazione Libera Umbria ed Associazione Borghi Autentici d’Italia.
“L’odierna intesa – ha detto in sede di presentazione il Prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro – si colloca nell’ambito di un più ampio ventaglio di iniziative realizzate in modo corale dalle amministrazioni pubbliche operanti sul territorio, in collaborazione con associazioni rappresentative della società civile, a presidio della legalità. Ciascun ente firmatario, nel rispetto delle competenze altrui, offrirà il proprio contributo per il raggiungimento del comune obiettivo rappresentato dall’avvio del progetto di reimpiego per scopi sociali dei beni confiscati, da attuarsi con il coinvolgimento della comunità locale”.
Per la Regione, l’Assessore Antonio Bartolini ha sottolineato l’importanza del messaggio che oggi si fornisce, soprattutto alle nuove generazioni, nel segno della legalità ed ha ricordato il contributo dell’Ente in termini di supporto e consulenza al comune di Pietralunga per la realizzazione del progetto imprenditoriale di reimpiego dei cespiti, di ricerca di finanziamenti anche attraverso i fondi comunitari, nonché per la gestione della procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla scelta del gestore incaricato di realizzare il progetto medesimo.
Il Sindaco di Pietralunga, Mirco Ceci, ha auspicato che, grazie all’odierno protocollo, si possa tradurre in una opportunità, anche in termini occupazionali, per il territorio e, in particolare per i giovani, quella che invece in passato rappresentava una realtà gestita dalla criminalità organizzata. Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Franco Moriconi, ha illustrato il contributo che l’Ateneo potrà offrire attraverso le Facoltà di Agraria, Veterinaria ed Ingegneria, sia favorendo il coinvolgimento degli studenti organizzando mirate attività didattiche da svolgere a Pietralunga, sia tramite azioni di supporto e consulenza progettuale.
Il Presidente della Camera di Commercio, Giorgio Mencaroni, nel condividere l’importanza del documento, ha ribadito l’impegno della Camera sia per la stesura del piano d’impresa e per la promozione di studi di fattibilità del progetto di reimpiego dei terreni, sia per la promozione dei prodotti agricoli ivi coltivati, attraverso l’individuazione di idonei canali commerciali. Il Referente del Coordinamento Regionale di “Libera Umbria”, Walter Cardinali, ha espresso la propria soddisfazione, perché anche in Umbria è stata per la prima volta data attuazione alla l. 109/1996, fortemente voluta da “Libera” ed ha ricordato che, in questi anni, la propria associazione ha organizzato a Pietralunga numerosi campi estivi, con la partecipazione di circa 550 giovani. Ha infine auspicato che l’iter definito con il protocollo oggi sottoscritto consenta di rendere in tempi brevi operativo il progetto di reimpiego dei beni confiscati.
Il Presidente dell’associazione “Borghi Autentici d’Italia”, Ivan Stomeo, ha sottolineato l’intento del sodalizio di adoperarsi, per valorizzare al massimo, attraverso gli strumenti a disposizione, la conoscenza di Pietralunga e dell’esistenza in quel comune di beni sottratti alla criminalità. Ha chiuso i lavori il Sottosegretario Bocci, il quale, dopo aver evidenziato il valore altamente simbolico del documento sottoscritto, (il primo del genere in Umbria), ha spiegato che “rappresenta un significativo esempio di applicazione concreta del principio di sussidiarietà, in quanto affida a soggetti privati sani, chiamati a concorrere alla realizzazione di un interesse generale, la gestione dei beni confiscati.
La positiva riuscita del progetto – ha proseguito Bocci – potrà anche costituire un importante laboratorio per l’Umbria nel caso del futuro verificarsi di situazioni analoghe. Il Sottosegretario ha infine voluto ringraziare la Prefettura per il ruolo propulsivo svolto per addivenire alla stipula del Protocollo, ed ha sottolineato lo sforzo della Regione, non solo per l’attività di reperimento dei finanziamenti, ma anche per l’impegno assunto in termini di supporto e consulenza.