Perugia, Gesenu – Gest: “Il Comune ci deve 13 milioni di euro”. Botta e risposta con la consigliere 5Stelle Rosetti
PERUGIA – La matematica non dovrebbe essere un’opinione. In realtà il botta e risposta tra il M5S e Gesenu sembra proprio andare in questa direzione, lanciandosi accuse su somme che dovute o da riscuotere. A lanciare il sasso per prima era stata la consigliera pentastellata Cristina Rosetti, che aveva parlato di oltre un milione che l’azienda doveva al Comune. Pronta la replica di Gesenu – Gest, secondo cui era Palazzo dei Priori ad essere in debito di 13 milioni. Cifre che andranno verificare e che comunque fanno tremare i polsi.
La Rosetti nel suo atto d’accusa parlava di buchi di bilancio e di una cronica crisi di liquidità. “In una tale situazione, un cittadino comune si aspetterebbe una grande attenzione alla corretta riscossione di tutti i crediti che il Comune vanta. E invece non è così. Dopo la scoperta dei crediti non riscossi dalle associazioni, talvolta morose per anni, dalle pieghe del bilancio, emerge un altro debitore eccellente, per una somma di gran lunga superiore e pari ad oltre un milione di euro (1.064.643,22), che Gest/Gesenu deve al Comune di Perugia a titolo di “indennità di disagio ambientale” relativamente agli anni 2011, 2012, 2013 e 2014 (sembra che per il 2015 non sia stata ancora determinato l’ammontare dovuto)”. La Rosetti rilancia dunque con sarcasmo: “e pensare che i cittadini di Perugia in questi anni si sono trovati a sborsare somme a Gesenu, per il rimborso delle tariffe non pagate dagli utenti morosi, che nel 2015 sono state trasferite dalla fiscalità generale (ovvero dal bilancio del Comune) sulle bollette Tari, per la bellezza di tre milioni e duecento mila euro. Somme – sulla cui debenza il M5S nutre dei dubbi – e che neppure negli anni di competenza sono state però compensate con il credito che il Comune vantava negli anni 2011-2014 e che ancora non ha riscosso. Peraltro, per i cittadini e le aree interessate dall’indennità di disagio ambientale oltre il danno pure la beffa”. Secondo la Rosetti infatti “della somma complessiva riscossa dal Comune di Perugia a titolo di indennità di disagio ambientale e pari ad oltre ottocentomila euro, neppure un euro è stato in questi anni utilizzato così come invece prevederebbe la legge regionale del 2009, la quale stabilisce che l’indennità di disagio ambientale è destinata ai comuni sede di impianti di trattamento dei rifiuti o a quelli che comunque risentono delle ricadute ambientali conseguenti all’attività dell’impianto e che le somme devono essere utilizzate dagli stessi comuni per agevolazioni tariffarie a favore degli utenti interessati dalla presenza degli impianti (Pietramelina, Borgogiglione, Ponte Rio) e per finalità inerenti al miglioramento ambientale e la dotazione di servizi nelle stesse aree. Nulla di tutto ciò è avvenuto in questi anni, in quanto le somme sono state acquisite a bilancio ed utilizzate senza alcun vincolo di destinazione”.
Gesenu affida ad unanota la sua risposta, spiegando che “con tutte le voci attinenti ai rapporti contabili creditori e debitori, in questa partita del dare e avere, la fotografia finanziaria si ribalta con numeri a credito esigibili proprio dalle partecipate”. Gesenu – Gest “sono titolari di crediti nei confronti del Comune pari a 13.851.000 di cui scaduti 4.544.000, per tutto quanto disciplinato dal contratto di servizio in essere. Questi i dati, per trasparenza e deduzione immediata, e che non necessitano di alcuna interpretazione: Gest Gesenu vantano un credito nei confronti del Comune di Perugia pari a 13.851.000 di cui scaduti 4.544.000; il Comune di Perugia vanta un credito nei confronti di Gest Gesenu pari a 2.219.000 di cui scaduti 2.144.000. Ne consegue – conclude la nota – che Gest Gesenu, per differenza aritmetica, devono avere dal Comune e non il contrario”.