Umbria, nel Pd nasce “Cambiamenti”. Il Presidente della Toscana Rossi tiene a battesimo l’associazione
PERUGIA – Debutto in grande stile per “Cambiamenti”, associazione di dibattito politico culturale, che si propone di essere un luogo di discussione politica. A tenere a battesimo questa nuova realtà il governatore della Toscana Enrico Rossi, intervistato da Roberto Vicaretti, giornalista di Rainews24. In platea sindaci, il consigliere regionale Andrea Smacchi, il segretario provinciale del Pd Dante Andrea Rossi e tanto pubblico. La tappa umbra di Rossi si inserisce in un tour attraverso il quale il presidente della Toscana punta a lanciare la sua candidatura a segretario nazionale del Partito democratico in vista del prossimo congresso.
Ad aprire i lavori è stato Antonello Chianella, regista e deus ex machina dell’asssociazione, che ha spiegato come “Cambiamenti” si proponga di essere un luogo di confronto per costruire “una politica più vicina ai cittadini, che mette al centro le persone, il vero capitale su cui investire”. Ha portato il saluto anche Nando Mismetti, presidente della Provincia di Perugia e sindaco di Foligno. “La verità – ha detto Mismetti – è che non ci sono luoghi per la politica che ci soddisfino. Viviamo in una crisi di sistema epocale e abbiamo sempre più bisogno di buona politica, che significa confrontarsi per condividere un progetto. Fatto che si rende sempre più necessario alla luce di una crisi che ha creato più disuguaglianze”. Per Mismetti poi la politica deve costruire e accompagnare i processi di trasformazione e non subirli: “Dobbiamo costruire la macroregione dal basso, confrontandoci con le comunità e i territori, evitando gli errori fatti con le Province”.
Rossi è stato bersaglio delle domande di Vicaretti e dalle sue risposte è emersa la visione diversa di partito rispetto a quella di Renzi. Una differenza che si esplicita già dalla necessità, secondo Rossi, di una divisione tra la figura del segretario nazionale e del presidente del Consiglio. Ed è proprio sulla gestione del partito che si sono concentrate le maggiori critiche di Rossi all’indirizzo del premier. “Renzi – ha detto – riunisce più spesso di prima gli organi del partito ma questo serve al premier per avere un’influenza sui gruppi parlamentari”. Per il presidente della Toscana Renzi va sfidato sul cambiamento, perché è interpretando proprio questi temi che l’ex sindaco di Firenze ha scalato il partito, “interpretando anche un bisogno di vittoria che il nostro popolo aveva”. E la divisione tra il ruolo di premier e segretario, secondo Rossi, avrebbe portato vantaggi anche oggi, nella gestione della fase delle candidature delle amministrative: “Un premier che si occupa delle guerre e del terrorismo non può applicarsi con la stessa efficacia nella scelta del candidato sindaco di Napoli”. Su questo Rossi ha sottolineato la necessità di attribuire maggiori diritti e possibilità agli iscritti al partito, ridimensionando invece il totem delle primarie. Renzi però, ha riconosciuto Rossi, “al governo ha un piglio fino ad ora mai visto”.