Perugia, innovazione e migliori performance nel 2015 del Santa Maria della Misericordia

PERUGIA – Un anno caratterizzato dall’innovazione tecnologica e dal miglioramento delle performance. Dodici mesi “complessi ma ricchi di riconoscimenti”, importanti dunque per l’Ospedale Santa Maria della Misericordia, di cui la presidente della Regione Catiuscia Marini, l’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini e il direttore generale Walter Orlandi hanno tracciato un bilancio.  Interventi anche dal Rettore dell’Università, Franco Moriconi e dall’assessore al Sociale del Comune di Perugia, Edy Cicchi.

Mesi dunque densi di impegni, ma culminati con la riconferma dell’Umbria come una regione benchmark nel Sistema sanitario nazionale. Un riconoscimento al quale “l’azienda ospedaliera di Perugia – ha detto la Marini – ha contribuito in maniera evidente, frutto di programmazione attuata  in accordo con la direzione generale e grazie alle competenze e all’apporto fondamentale dei professionisti, che hanno condiviso gli indirizzi”. Barberini ha sottolineato le performance e ha anticipato progetti regionali, in agenda nella prossima programmazione. Tra questi “la necessità di una maggiore integrazione tra Aziende Ospedaliere e territorio e l’abbattimento significativo delle liste d’attesa”. Si punta poi a consolidare la filosofia dell’ospedale di Perugia che sta lavorando nel mettere il cittadino al centro, ampliando ogni attività assistenziale”.

Nel dettaglio del 2015 vi è entrato il dg Orlandi. “Il 2015 si caratterizza come l’anno delle innovazioni tecnologiche ed organizzative. L’Azienda Ospedaliera di Perugia ha ultimato infatti la realizzazione dell’edificio denominato CREO – ha detto Orlandi – per un investimento di oltre 14 milioni di euro. Si completa così la piastra dei servizi di diagnostica, arricchita dal recente allestimento del laboratorio multidisciplinare di biologia “omica” e “computazionale” per la medicina personalizzata (investimento di oltre 1 milione e 500 mila euro)”. Tali apparecchiature consolidano l’eccellenza raggiunta dall’Azienda Ospedaliera nella medicina di precisione nel campo oncologico ed onco-ematologico e permettono di sviluppare progetti di ricerca traslazionale per le malattie rare e le patologie neurodegenerative. L’Azienda Ospedaliera di Perugia anche nel 2015 ha conseguito importanti performance di qualità assistenziale ed ha raggiunto, a fronte di un finanziamento di circa 8 milioni di euro in meno rispetto al 2014, l’equilibrio di gestione con un esercizio finanziario pari a 308 milioni e 617 mila €.

Nel corso del 2015  sono stati riorganizzati i Dipartimenti di Chirurgia e di Medicina. Uno degli obiettivi prioritari è stato quello di eliminare i ricoveri inappropriati ed il fenomeno dei “letti aggiunti” in corsia. Con l’istituzione dell’Osservazione Breve Internistica e l’attivazione dell’Unità di Degenza Infermieristica si è completamente azzerato il disagio delle “barelle”. In particolare il regime di OBI riduce i ricoveri potenzialmente inappropriati garantendo la sicurezza per il paziente ed il percorso diagnostico più congruo. Sono stati osservati complessivamente nelle osservazioni brevi attivate oltre 5300 pazienti dei quali solo il 22% è passato a ricovero. Per quello che concerne l’unità di degenza infermieristica sono stati presi in carico, in sette mesi, 318 pazienti con una degenza media pari a 6,86 ed una degenza media esclusi gli oltre-soglia pari a 4,84. Nel corso del 2015 si è portata a compimento anche la riorganizzazione delle chirurgie secondo un’ottica dipartimentale al fine di migliorare i volumi di attività e gli indicatori di performance monitorati dai principali sistemi di valutazione nazionali.

La percentuale dei DRG medici da reparti chirurgia (generale e specialistica) è scesa dal 29,4% del 2014 al 26,6% del 2015. Rispondendo ai criteri epidemiologici relativi al cancro al seno e seguendo le indicazioni raccomandate dal Parlamento Europeo e dalla Conferenza Stato Regioni , è stata attivata una BREAST UNIT autonoma con i propri letti dedicati anche in previsione di un aumento dell’attività assistenziale. La Breast Unit dell’Azienda Ospedaliera di Perugia esegue oltre 530 procedure all’anno con più di 150 primi interventi per tumore maligno del seno, in linea con gli standard nazionali. Un impegno costante è stato profuso per migliorare percorsi di umanizzazione che hanno condotto ad importanti risultati; tra questi l’attivazione delle ” stanze di Lucina” un’area ubicata all’interno della Degenza di Ostetricia e Ginecologia, allestita per il percorso assistenziale di parti fisiologici, gestiti esclusivamente dall’Ostetrica, per le donne che ne fanno richiesta. Dopo un anno dalla attivazione  sono stati condotti 30 parti.  Ridotti i parti cesarei, passati dal 33,8% del 2014 al 29,6% del 2015 (-4.2%) su un totale di 2080 parti. La percentuale dei parti cesarei primari è scesa dal 22,5% al 19,2% del 2015  con un dato nazionale pari al 25,69% (dato PNE_Agenas 2015).

Il numero dei parti indolori, garantiti in maniera gratuita e continuativa, ha raggiunto il numero dei 428 rispetto ai 385 del 2014, rappresentando il 20,6% dei parti totali contribuendo così alla riduzione dei cesarei. Con tali prospettive che per l’ottavo  anno consecutivo l’Ospedale di Perugia è “Ospedale Donna”, unico Ospedale dell’Umbria, ad aver ottenuto da una commissione di esperti dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (ONDA), i 3 Bollini Rosa, massimo riconoscimento per la presenza di servizi nell’ambito di specialità di maggiore rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, per l’appropriatezza del percorso diagnostico-terapeutico, per i servizi, e per l’accoglienza delle pazienti e per la tutela della loro dignità.

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