Perugia, lega, picchia e imbavaglia la compagna: arrestato 38enne tunisino
PERUGIA – L’ha legata, imbavagliata e piccchiata ferocemente, accusandola di avergli rubato i soldi. Lei è riscita a scappare e lui è stato arrestato. E’ accaduto a Perugia, dove un 38enne tunisino ha accusato la convivente 22enne italiana di avergli rubato il portafoglio, mentre la donna sosteneva lo avesse dimenticato al bar. Prima di uscire a verificare, l’ha picchiata per un’ora, l’ha imbavaglia, le ha legato polsi e caviglie e l’ha immobilizzata a letto.
Lei però è riuscita a scappare chiedendo aiuto a un esercente, che l’ha vista dietro la porta d’ingresso della propria struttura mentre, con gli occhi sbarrati dalla paura e le mani ancora legate dietro la schiena, cercava disperatamente di attirare l’attenzione e farsi aprire. Una volta entrata, la donna, in forte stato di shock ha affermava che qualcuno la voleva uccidere.
Il titolare ha chiamato immediatamente la Polizia liberando la giovane, che aveva le mani legate dietro la schiena. All’arrivo dei poliziotti, la ragazza presentava evidenti segni di legatura, con lividi su più parti del corpo. Agli agenti ha raccontato di avere da qualche mese una relazione con un cittadino tunisino, successivamente identificato per un 38enne con numerosi pregiudizi. Come di consueto, la sera prima aveva dormito a casa dello straniero e la mattina, dopo essersi alzati, erano andati a fare colazione in un bar vicino. L’uomo aveva pagato la consumazione e poi avevano fatto ritorno nell’appartamento di lui.
Poco prima di uscire nuovamente per un appuntamento, lo straniero si era accorto di non avere più il portafoglio che conteneva la somma di 600 euro circa. Non riuscendo a trovarlo in casa, la sua rabbia è degenerata in un’aggressione nei confronti della compagna che, secondo lui, glielo aveva rubato. Dalle urla il tunisino è passato alle vie di fatto iniziando a colpire la donna con pugni, schiaffi e calci e tirandole i capelli per farla cadere a terra.
Sempre nel tentativo di farsi consegnare quanto gli apparteneva, l’uomo la sbatteva a terra colpendola e, afferrato un coltellino, glielo ha puntato alla gola minacciandola che l’avrebbe uccisa.
Stremata dalle botte e vedendo del tutto vanificati i suoi tentativi di difendersi, la giovane ha finto di ammettere di aver preso il portafoglio e di averlo lasciato cadere fuori dal bar. Ma ciò ha placato solo in parte l’uomo che, prima di uscire a controllare, ha immobilizzato la compagna e le ha legato i polsi e le caviglie con lembi di lenzuolo strappati e unendo, poi, entrambi con un altro lembo di lenzuolo.
Alla fine, l’ha imbavagliata e legata al letto ed è uscito. Approfittando della sua assenza, la giovane ha tentato disperatamente di liberarsi, riuscendo, dapprima solo a rompere il lembo che la legava al letto e quello che le univa i polsi alle caviglie. Tentando una fuga disperata, con piccoli saltelli è riuscita a raggiungere la porta d’ingresso e poi l’uscita. Ma nel fuggire, ha notato il tunisino che stava rientrando. Presa dal panico, ha chiesto aiuto bussando all’ingresso della struttura ricettiva.
I poliziotti si sono messi immediatamente sulle tracce dello straniero rintracciandolo poco dopo presso la sua abitazione. Accompagnato in Questura, è stato sottoposto ad approfondimenti che ne hanno evidenziato il corposo curriculum criminale: tentato omicidio, minaccia, danneggiamento e spaccio di stupefacenti ma anche lesioni e reati contro il patrimonio.
L’uomo, irregolare, era gravato dall’obbligo di firma dal 2016. Arrestato per sequestro di persona, lesioni ed indagato per minacce gravi ed aggravate e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato ristretto nel carcere di Capanne. A seguito della convalida dell’arresto, lo straniero è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere. La donna, condotta al Pronto soccorso, è stata dimessa con 10 giorni di prognosi.