Perugia, maxiritrovamento di reperti archeologici: alcuni erano nascosti in un pollaio

PERUGIA – Nuova importante operazione dei carabinieri di Perugia. Il personale del Comando Provinciale presenta infatti l’ultimo risultato, caratterizzato dal recupero di “alcuni oggetti rinvenuti, di rilevante interesse storico – artistico”. Sono stati infatti recuperati 36 reperti archeologici, per la maggior parte composti da vasi attici a figure rosse o con decorazioni a intarsio a foglia oro, propri della cultura greca e verosimilmente provenienti da siti dell’antica Apulia (Puglia), databili tra il V ed il III Secolo a.C., ove gli artigiani locali recependo alcuni modelli greci concepirono idee artistiche proprie.

Tutte le opere rinvenute rivestono un eccezionale valore storico – artistico e archeologico. Mettono in evidenza quanta ricchezza si cela ancora nel sottosuolo italiano. Si tratta di crateri a campana, a volute, a calice che, per la loro bellezza, non è da escludere che possano essere in futuro attribuiti anche a noti pittori dell’epoca.  Provento di scavi abusivi, erano destinati sicuramente ad alimentare il fiorente mercato clandestino, sia nazionale che internazionale, delle opere d’arte. E’ un complesso ceramico cospicuo, a cui si aggiungono ex voto che riproducono teste o figure femminili,  posto verosimilmente a corredo di luoghi di culto e/o tombe. Si tratta di un oggetto perfettamente conservati, anche se alcuni manufatti risultano danneggiati, ma a detta degli esperti perfettamente ricostruibili. Riportano impresse splendide decorazioni raffiguranti soggetti, miti dell’epoca scene di caccia o di battaglia.  Tra i pezzi più importanti un anfora, un cratere a mascheroni e delle teste votive che ancora riportano i colori originali dell’epoca.

In particolate sono stati recuperati un’anfora a figure rosse, un kos globulare  a figure rosse, una PATERA CON OMBELICUS, due OINOCHOE TRILOBATA A FIGURE ROSSE,  un KYLIX CON COPERCHIO, due  LOUTROPHOROS A FIGURE ROSSE,  un RHYTON  A TESTA FEMMINILE, sei STATUINE FEMMINILI, tre CRATERI A CAMPANA, un  VASO PLASTICO,  un SKYPHOS A FIGURE ROSSE, un CRATERE A VOLUTE, un CRATERE A COLONNETTE MINIATURISTICO, un LEKHYTOS MINIATURISTICA, un ORLO DI VASO, due KANTHAROS, un  GUTTUS A VERNICE  NERA, due ANFORETTE,  due HYDRIA, TRE FRAMMENTI DI VASO PLASTICO, una TESTA FEMMINILE, una PARTE SUPERIORE DI VASO PLASTICO, 26 FRAMMENTI.

I reperti sono stati rinvenuti in tre distinte abitazioni, due delle quali site in Perugia e una in Cannara. In una di queste erano celati all’interno di un pollaio. Da un primo esame sono risultati tutti autentici anche se più specifici accertamenti saranno in grado di contestualizzarli con precisione sia storicamente che scientificamente. Al termine della operazione sono state denunciate, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Perugia, per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo stato in concorso, cinque persone, due uomini e tre donne, tutte originarie e residenti in questa provincia. Non si tratta dei classici tombaroli, ma di soggetti che verosimilmente rivestivano il ruolo di intermediario.

Quello delle opere d’arte è un campo che sta particolarmente a cuore all’Arma dei Carabinieri che nel settore ha dedicato specifici reparti. Proprio a Perugia il 31 marzo u.s. alla Presenza del Presidente della Repubblica è stato inaugurato un Nucleo Tutela Patrimonio Artistico e fino al 30 ottobre p.v. a Roma, Palazzo Barberini i Carabinieri hanno allestito una splendita mostra “L’Arma per l’Arte e la Legalità” con una selezione di importantissimi beni recuperati, in Italia ed all’estero.

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