Perugia, migliorano le condizioni della bambina ustionata dall’acqua bollente: sciolta la prognosi
PERUGIA – Migliorano le condizioni della bambina di 26 mesi ricoverata presso il Centro Grandi Ustionati della città romagnola, rimasta vittima di gravi ustioni nella serata di domenica, a causa dell’acqua bollente contenuta in una pentola. A comunicare i miglioramenti della piccola è il Dr. Antonio Galzerano della Unità di Terapia Intensiva del S. Maria della Misericordia, che questa mattina si è messo in contatto con i colleghi di Cesena: “La bambina non è più sedata ed è stata trasferita presso la struttura di Pediatria – riferisce all’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia-. La prognosi riservata è stata sciolta, anche se è previsto che dovrà proseguire le terapie farmacologiche per almeno una decina di giorni. Nell’immediato sarà anche esaminata la possibilità di un innesto di pelle”.
Le ustioni riscontrate al momento dei primi soccorsi avvenuti nella sala emergenza “Domenico Tazza” del Pronto Soccorso del S. Maria della Misericordia erano apparse gravi, di secondo grado, per una estensione del 30 % del corpo della piccola, è per queste ragioni era stato necessario il trasferimento in un centro specializzato . “Per sedare la bambina è stato effettuato un accesso intraosseo – precisa il Dr. Galzerano, che si era occupato del caso fin dall’inizio- Le ustioni riguardano il dorso-lombare, l’ascella e la coscia sinistra”. I medici hanno anche raccolto la versione fornita dai familiari al momento dell’arrivo al Pronto Soccorso, riportata nella cartella clinica. Il padre della piccola ha raccontato che la pentola si trovava sul fornello della cucina e che la bambina si era arrampicata fino ad afferrare Dovrà i manici. Per una forma di autodifesa si era sporta in avanti impedendo così che l’acqua calda producesse ustioni al volto.
Al capezzale della piccola si trovano alcuni familiari; la madre era stata sconsigliata dai medici di affrontare il viaggio fino a Cesena ,visto che è in gravidanza. Questa mattina la donna è stata la prima ad essere informata delle migliorate condizioni della figlioletta.