PerugiAssisi 2019, il 10 ottobre la visita ispettiva dei commissari

PERUGIA – Già il 17 ottobre potrebbe essere annunciata la Capitale europea della cultura nel 2019. Perugia e Assisi, candidate insieme a Siena, Ravenna, Matera, Cagliari e Lecce, sperano e intanto si preparano al rush finale. Da oggi sul sito della Fondazione PerugiAssisi è possibile consultare il dossier finale di candidatura a capitale europea della cultura nel 2019 depositato al ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo.

“Come per il primo dossier – ha detto il presidente della Fondazione, Bruno Bracalente – diamo così un segno di trasparenza. Il progetto e il programma sono fortemente competitivi, per una proposta solida ed affidabile”.

Il 10 ottobre, dalle 12 alle 19, ci sarà la visita ispettiva a Perugia e ad Assisi della commissione. La visita inizierà da Pian di Massiano. I commissari a bordo del minimetrò arriveranno alla stazione del Pincetto dove saranno accolti dai rappresentanti della Fondazione. Il primo luogo che verrà visitato sarà la Rocca Paolina dove, anche con l’aiuto di touch screen. Il percorso si snoderà poi lungo corso Vannucci, la Fontana maggiore, il Mercato coperto dove saranno organizzati altri piccoli eventi, e poi via della Viola, San Francesco al Prato e la torre degli Sciri. La visita si snoderà anche a piazza del Bacio e da qui a Ponte San Giovanni per proseguire lungo la strada che viene percorsa dalla marcia della pace. L’ultima tappa sarà il palazzo del Monte Frumentario ad Assisi dove ci sarà il saluto istituzionale.

Il 16 ottobre la Fondazione Perugiassisi terrà la presentazione ufficiale a Roma per rispondere alle domande della stessa commissione. Il giorno successivo, non è escluso che possa esserci già il verdetto.

Nelle 115 pagine totali di dossier finale, da oggi on line, sono raccolti i due pilastri sui quali si basa l’atto conclusivo con cui Perugia e Assisi si candidano a Capitale europea della cultura per l’anno 2019. Si tratta, come ha spiegato Bracalente, di un “piano strategico”, che individua le politiche di trasformazione della città e della regione, e di un “piano culturale”, che “si  è fortemente strutturato in questo ultimo anno”. In particolare per quanto riguarda il programma culturale, Bracalente ha spiegato che si muove in due direttrici, “quella della dimensione europea e quella del coinvolgimento dei cittadini, delle istituzioni e della societa’ civile”. Per l’assessore regionale Bracco si tratta di “un progetto dal carattere regionale, con sentimenti di condivisione rari in Umbria, e che riesce a rivedere modelli di sviluppo basati sulla cultura come asse fondamentale, una cultura non come patrimonio da contemplare ma per aprirsi al futuro”.

Non resta che incrociare le dita.

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