Perugina, ammortizzatori sociali, 200 stagionali in meno, volumi persi, l’allarme delle Rsu
Ammortizzatori sociali per i lavoratori, duecento stagionali in meno e volumi persi. Il 2014 si conferma un anno difficile per la Perugina. “Tra cassa integrazione ordinaria e accordo di solidarietà – scrivono le Rsu – abbiamo cercato di mettere in sicurezza l’impianto della fabbrica di San Sisto con un notevole sacrificio dei lavoratori. Lo abbiamo fatto dato che dopo le occasioni perse nella campagna 2013/14 bisognava ricreare le condizioni di competitività ed efficienza per riposizionare la Perugina nel sistema Nestlé Europa”.
“Ad oggi – affermano Luca Turcheria, Mirco Mezzasoma e Fabiano Rosini, delegati Rsu di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – i segnali in questa direzione latitano e i tentativi di far recuperare efficienza e competitività ai nostri reparti sono alquanto effimeri e contraddittori. La dimostrazione di quanto si denuncia è data dal fatto che si stanno dismettendo produzioni perché troppo costose e fuori mercato, molte commesse sono state perse volutamente, e tutto questo è stato scaricato sulle spalle dei lavoratori, con il mancato rientro di centinaia di lavoratori stagionali, che orami da più di dieci anni contribuivano ad un ciclo di produzione strutturato. Insomma – denunciano i delegati – se non interverrà una netta inversione di tendenza, ci ritroveremo di fronte a veri e propri licenziamenti di fatto”.
“È ora che la Nestlé prenda impegni concreti rispetto a queste difficoltà – affermano ancora Turcheria, Mezzasoma e Rosini – già il 6 novembre è previsto il coordinamento di gruppo a Milano e li pretenderemo segnali chiari per il 2015; non accetteremo ulteriori rinvii o dichiarazioni attendiste. Questa fabbrica non se lo può permettere, la città di Perugia non lo merita. Abbiamo bisogno di una Perugina forte e stabile, capace di rappresentare un punto di riferimento per l’economia del nostro territorio”.
“Ecco perché – concludono i tre delle Rsu – non aspetteremo che si esaurisca l’accordo di solidarietà per ritrovarci in mano la patata bollente di ridimensionamenti del sito, ma, insieme alle segreterie di categoria, è nostra intenzione, se non avremo risposte convincenti, avviare subito un percorso vertenziale insieme ai lavoratori, per reclamare per la nostra fabbrica un ruolo da protagonista all’interno del gruppo Nestlé”.