Piccolo carro, struttura dissequestrata ma con prescrizioni: “Costante verifica degli esperti”
BASTIA UMBRA – Arriva il dissequestro per il “Piccolo Carro”. La Guardia di finanza ha notificato il provvedimento del pm Adragna, che di fatto rimette la struttura in mano a Pietro Salerno e Cristina Aristei dopo un periodo di reggenza da parte di “tutor” di Regione e Asl. La revoca del sequestro però porta con sé delle prescrizioni. Rimarrà tale a condizione “di una costante verifica da parte pubblica di ogni aspetto sanitario ricompresi nel trattamento degli stessi soggetti deboli”. Nel testo si legge anche che “deve ritenersi vigente e cogente a necessità di intervento dei Servizi di Neuropsichiatria Infantile locali nei percorsi di accoglimento e cura dei pazienti minori con problematiche di tipo terapeutico, non potendo, da soli, i medici interni alla struttura privata “Il piccolo carro” prescrivere percorsi di cura, anche di concerto con i servizi invianti, né partecipare ad attività di presa in carico, sotto il profilo sanitario, delle mentovate esigenze”.
Va chiarito comunque la definizione di “procedure di autorizzazione e accreditamento delle comunità terapeutiche, percorso funzionale a garantire professionalità e controllo pubblico della sanità”. L’inchiesta nasce comunque dal fatto che, secondo l’accusa, la cooperativa percepisse 400 euro dai minori che usufruiscono di trattamento terapeutico invece delle 120 di chi riceve solo trattamento socio riabilitativo, nonostante la legge regionale non lo preveda nelle strutture.
La Regione intanto ha pubblicato la classificazione delle strutture residenziali, il Comune di Perugia ha invece revocato le autorizzazioni.