Più tutela per le acque umbre, la Regione adotta nuovo piano
Su 137 corpi idrici regionali solo 69 risultano “buoni”, ma l’obiettivo è arrivare a 106 entro il 2021. La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore all’Ambiente e all’Agricoltura Fernanda Cecchini, ha infatti adottato la proposta definitiva di aggiornamento 2016-2021 del Piano regionale di tutela delle acque. “Con le misure dell’aggiornamento del Piano approvato nel 2009 – spiega l’assessore – ci poniamo l’obiettivo di innalzare la qualità ambientale dei 137 corpi idrici superficiali dell’Umbria. Attualmente, in base ai dati del monitoraggio svolto da Arpa Umbria, in 69, dunque più della metà, hanno già raggiunto lo stato ecologico ‘buono’; al 2021 prevediamo di centrare l’obiettivo ‘buono’ per 106 corpi idrici, fissando i termini per il raggiungimento nei restanti 31”.
“Questo atto – sottolinea – pone al centro l’obiettivo di garantire la qualità ambientale delle acque coniugandolo con le esigenze del settore agroalimentare e produttivo, per un uso sostenibile delle risorse idriche. Sulla scorta delle analisi delle pressioni e degli impatti ambientali sulle risorse idriche e della valutazione dei risultati che abbiamo finora conseguito – prosegue – abbiamo reso infatti il Piano non soltanto coerente con le attuali normative comunitarie, nazionali e regionali, ma soprattutto abbiamo messo a punto misure calibrate sulla situazione attuale, nettamente migliorata dal punto di vista quantitativo e qualitativo rispetto al passato grazie anche agli interventi stabiliti nel Piano ora in vigore”.
“Il testo che la Giunta regionale ha adottato – prosegue l’assessore Cecchini – è frutto di un’ampia fase di partecipazione pubblica, cominciata nel 2015 e terminata a metà dicembre, in cui tutti i soggetti interessati, comprese le associazioni di categoria e professionali e le associazioni di protezione ambientale, hanno potuto presentare osservazioni e suggerimenti che sono stati esaminati e, in parte, recepiti”.
Vengono confermati gli obiettivi generali del Piano regionale di tutela delle acque: prevenire e ridurre l’inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati; conseguire un generale miglioramento dello stato delle acque e una adeguata protezione delle acque destinate ad usi particolari; concorrere a perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici e la loro capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.
Per il raggiungimento di questi obiettivi è stato definito un pacchetto di strumenti: l’individuazione di obiettivi di qualità funzionali e ambientali per i corpi idrici, il rispetto dei valori limite agli scarichi fissati dalla normativa.
Inoltre si prevede l’adeguamento dei sistemi di fognatura, collettamento e depurazione degli scarichi idrici; misure per prevenire e ridurre l’inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree sensibili; misure per la tutela delle altre aree protette; misure per la conservazione, il risparmio, il riutilizzo e il riciclo delle risorse idriche.
Sono state definite le misure di base e le misure complementari attivate dal Programma di sviluppo rurale e sono state introdotte le misure territoriali.
“Molto è stato fatto e molto stiamo facendo per la qualità ambientale e la tutela delle acque – dice l’assessore regionale Cecchini – Con la proposta di aggiornamento facciamo un ulteriore passo in avanti; abbiamo attualizzato queste misure e, in alcuni casi, le abbiamo accorpate per semplificarne l’attuazione e renderle allo stesso tempo più efficaci”.
La proposta di aggiornamento adottata dalla Giunta regionale è stata trasmessa, nei termini previsti dalla normativa, al Ministero dell’Ambiente e alle Autorità di Bacino del fiume Tevere e del fiume Arno ai fini del rilascio del parere vincolante. Acquisito il parere, l’atto proseguirà l’iter procedurale per l’approvazione finale da parte dell’Assemblea legislativa.