Post terremoto, Confcommercio e Federalberghi alzano la pressione sul governo
NORCIA – Dopo tre anni di promesse mancate, e l’ultima delusione del decreto Sblocca cantieri, Confcommercio e Federalberghi Valnerina alzano la pressione sul governo, chiedendo risposte puntualisu una serie precisa di emergenze, espresse dalle imprese colpite dal terremoto e raccolte in un documentocostruito in modo corale, all’interno del cratere umbro e delle altre regione dell’Italiacentrale colpite dal sisma, consegnato ieri al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Vito Claudio Crimi, con delega alla ricostruzione.
“Abbiamo chiesto a Crimi le risposte puntuali che non abbiamo mai avuto. Va bene anche un NO, ma deve essere motivato. Perché per noi è incomprensibile che non si possano adottare in tempi rapidi misure semplici, che avrebbero però un enorme impatto positivo sulla moltitudine dei nostri problemi.
Qui c’è un nervosismo montante, a scapito dell’atteggiamento dialogante che abbiamo sempre avuto con ben tre governi. Siamo stati molto pazienti, perché sappiamo che la situazione è complessa. Ma la nostra pazienza sta terminando, così come diminuisce, con ogni giorno che inutilmente perdiamo, la possibilità di far ripartire le nostre aziende”.
Così commentano ad una voce il presidente di Confcommercio Valnerina Alberto Allegrinie il presidente di Federalberghi ValnerinaVincenzo Bianconi, che hannoconsegnato al sottosegretario Crimi il documento costruito con il contributo degli imprenditori del territorio. “Il nostro documento – aggiungono – espone con grande chiarezza le cose da fare subito, che spesso sono facili, richiedono uno sforzo minimo ma sarebbero in grado di esercitare un impatto incredibile sulla ricostruzione e sulla sopravvivenza delle nostre imprese nella ricostruzione”.
Quattro, tra molte altre, le questioni primarie sottoposte al sottosegretario, propedeutiche per fa ripartire l’economia dei territori terremotati.
Proroga Cassa in deroga
I lavoratori sono la chiave di volta dell’economia del territorio. Confcommercio e Federalberghi Valnerina chiedono che siano prorogate le misure di sostegno al reddito dei lavoratori (alternativo al FIS) fino ad esaurimento delle risorse allocate e che si provveda allo stanziamenti di ulteriori risorse che possano garantire il sostegno al reddito dei lavoratori per almeno 3 anni: fino al 31 dicembre 2021. Le persone che oggi sono ancora nel cratere, specialmente nei piccoli centri, hanno bisogno di certezze durante il periodo complesso di una ricostruzione che non riguarda soltanto le case, ma anche intere comunità.
No agli anticipi IVA sulla ricostruzione
L’Iva anticipata ad ogni stato di avanzamento dei lavori significa la condanna a morte per le imprese che non incassano e non sono nemmeno in grado di utilizzarla in compensazione. Una soluzione potrebbe essere l’utilizzo del metodo del reverse charge.
Riconoscimento di “Area Svantaggiata” nella programmazione europea 2021 – 2027
Consentirebbe un nuovo regime di aiuti di stato, necessario per un’area devastata economicamente come quella del cratere.
Sarebbe un modo per dare prospettive alle aziende che, oltre a ricostruire, dovranno impiegare diversi anni per tornare ad essere competitive in un mercato che non aspetta e non fa sconti a nessuno.
Più risorse umane negli uffici per la ricostruzione
E’ necessario aumentare il numero degli Istruttori, attualmente insufficiente ad evadere le pratiche presentate, e dare loro garanzia di contratti di durata adeguata ai tempi necessari per la ricostruzione.
Sarebbe opportuno inoltre trasferire le responsabilità dall’Istruttore al Tecnico progettista privatoche le presenta, in modo da snellire i tempi della burocrazia.
“E’ necessario che la ricostruzione parta a breve,per non far morire i piccoli centri abitati. Altrettantostrategica è la sfida per rilanciare l’economia ed il lavoro. Al momento – hanno detto inoltre al sottosegretario Crimi i rappresentanti degli imprenditori Allegrini e Bianconi – manca totalmente una vera politica economica di prospettiva.
E’ necessariolavorare alla definizione di un Progetto Strategico di rilancio economico, che possa prevedere fin da subito misure adeguate per i lavoratori e per le imprese che non mollano, che sono pronte a rimettersi con serietà in discussione, per arginare il fenomeno dello spopolamento fino a trasformarlo in una occasione di “risorgimento” di un’area, quella dell’Appennino, molto bella ma allo stesso tempo molto difficile”.