Pranzo di Pasqua, nel 57% delle famiglie è in casa fra agnello, ciaramicole e pizza al formaggio
Nel 57 per cento delle famiglie italiane il pranzo di Pasqua è in casa, a base di prodotti tipici e secondo la tradizione locale. E l’Umbria non fa eccezione, con specialità come agnello, ciaramicola, dolce tipico perugino, e torta di Pasqua, meglio nota come pizza di Pasqua nel territorio folignate e ternano. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti-Ixe’, dalla quale si evidenzia come la preparazione casalinga dei piatti tradizionali, presenti nel 42 per cento dei casi, sia un’attività tornata ad essere gratificante, con il consumo di specialità alimentari caratteristiche della Pasqua destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno.
Se tra i più piccoli ad essere preferite sono le uova di cioccolato, con il 52% degli italiani che non vi rinuncia insieme alla colomba, per le persone adulte la Pasqua è una ghiotta occasione per riscoprire sapori del passato conservati nelle specialità regionali preparate sulla base di ricette della tradizione e che nascondono spesso piccoli segreti familiari che le rendono inimitabili. Si tratta – precisa Coldiretti – di dolci caratterizzati spesso da sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali.
Nelle tradizionali colazioni e pranzi di Pasqua in Umbria difficile rinunciare poi ad accompagnare le torte con i salumi del territorio, fare a meno dei classici primi fatti in casa, come le tagliatelle con asparagi ad esempio, o alla delicatezza della carne d’agnello locale, mentre l’ampia scelta di vini del territorio completa i menù dei buongustai.
Tutte eccellenze – conclude Coldiretti – che è possibile ritrovare anche negli oltre 1200 agriturismi della regione, pronti ad offrire una Pasqua di relax, magari all’aria aperta.
Con l’App farmersforyou, in versione italiana e inglese, si possono scegliere tra l’altro, gli agriturismi dove soggiornare nei più bei paesaggi della campagna italiana, le fattorie e le botteghe dove poter comprare il vero made in Italy agroalimentare, ma anche i ristoranti che offrono menù con prodotti acquistati direttamente dagli agricoltori.