Precari in Provincia, i sindacati chiedono la proroga dei contratti e l’agenzia del lavoro

“Le trasformazioni istituzionali che coinvolgono gli enti del nostro territorio mettono in luce alcune questioni rimaste insolute, in particolare siamo fortemente preoccupati per il futuro dei servizi per la formazione e il lavoro della Provincia di Perugia ad oggi gestiti da circa 50 lavoratrici e lavoratori assunti con contratti a tempo determinato”. E’ quanto sostengono i sindacati della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil secondo cui “vanno innanzitutto prorogati i contratti dei precari in scadenza il 31/12/2014 da parte della Provincia di Perugia e va percorsa l’ipotesi di istituire una Agenzia Regionale”.

“Tale agenzia – sostengono i sindacati – si dovrebbe occupare di Lavoro e Politiche attive, nel caso in cui tali deleghe non fossero attribuite dal jobs act ad una Agenzia Nazionale. Così, evitando sovrapposizioni e semplificando le strutture esistenti, si potrebbero potenziare i servizi a favore dei disoccupati, facendo confluire in un unico soggetto istituzionale il personale e le strumentazioni già in carico ai servizi per il lavoro e la formazione delle due Province, con la possibilità di stabilizzazione del personale precario”.

Per le tre sigle sindacali “è necessario che le istituzioni prendano piena consapevolezza politica che, senza le professionalità dei precari, sia la Provincia di Perugia che la Regione dell’Umbria non potrebbero erogare i servizi per l’impiego e le politiche attive”.

Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica snocciolano i numeri: “I numeri impressionanti riguardanti l’utenza ci indicano che solo nel primo semestre del 2014 i CPI della Provincia di Perugia hanno svolto 50.988 colloqui di accoglienza, 18.446 colloqui di orientamento, 13.565 interventi di mediazione che hanno coinvolto 6.188 utenti, oltre a servizi per le aziende, oltre 5000 colloqui di politica attiva per percettori di ammortizzatori sociali e circa 1000 servizi per disabili e categorie protette. Sono, inoltre, programmati fino alla fine di gennaio oltre 4000 appuntamenti con aderenti al programma “Garanzia Giovani” che senza i precari non potrebbero essere attivati.

“Sia le procedure complesse di presa in carico degli utenti che gli interventi relativi ai servizi specialistici, nonché le professionalità impiegate nell’attivazione e nella rendicontazione delle attività formative e delle politiche attive del lavoro – concludono i sindacati – rendono queste professionalità fondamentali in un momento di così grave crisi economica. Attendiamo risposte”.

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