Presentata la nuova Guida ai Sapori e ai Piacere dell’Umbria
SOLOMEO – La promozione di un territorio, si sa, passa anche attraverso il mondo della comunicazione, perché è anche grazie a questo potentissimo strumento che si riesce a far conoscere in modo diffuso e a livello globale, le bellezze che un territorio può offrire. Lo scopo della nuova edizione della Guida di Repubblica “Umbria: guida ai sapori e ai piaceri della regione 2018” è proprio fondato sulla necessità di rendere fruibile a un pubblico sempre più attento e raffinato le straordinarie ricchezze di una regione. La presentazione del nuovo progetto editoriale si è tenuta a Solomeo al Teatro Cucinelli, definito dal giornalista di Repubblica Giuseppe Cerasa “come un luogo rappresentativo di ciò che eccelle in Umbria, il borgo dei borghi, il luogo dell’anima tra antiche fornaci, vecchi lavatoi e il paesaggio verde circostante, dove ti rapisce il silenzio e dove si può ammirare il lavoro altamente artigianale proiettato nel mondo. Tutti insieme abbiamo redatto una guida che rappresenta un strumento di comunicazione per promuovere le eccellenze italiane, e in questo caso umbre. E il modello Made in Umbria è senz’altro un paradigma da esportare in tutto il mondo. A cinque anni dalla prima pubblicazione, devo riconoscere che il lavoro svolto per questa edizione è il più completo di tutti perché siamo andati più in profondità, credendo nell’importanza di conoscere gli angoli più nascosti di ogni luogo. Quest’anno abbiamo scelto come testimonial Brunello Cucinelli che ha parlato a suo modo dell’Umbria nell’introduzione della Guida. La sua scelta è stata anche dettata dal fatto che abbiamo scoperto che ha le idee ben chiare anche in termini di cucina. E lo testimonia la sua mensa, dove ogni giorno oltre settecento dipendenti, con poco più di due euro, possono degustare piatti semplici ma di elevata qualità. E in più mi è piaciuto molto quando ha dichiarato di ‘voler vivere una vita al di fuori degli algoritmi che vengono realizzati negli Stati Uniti’”. Riparte da questo aspetto lo stesso Brunello Cucinelli che afferma che “non si può governare l’umanità solo con la scienza. L’anima e la mente vanno fuse insieme. Oggi si lavora troppo e siamo troppo connessi alla tecnologia che appesantisce ancora di più il mal d’animo. Occorre umanizzare la rete, parlare di più, relazionarsi. Oggi il vero lusso è vivere una vita sconosciuta al nostro smartphone. Abbiamo la fortuna di vivere in una regione che insieme alla Toscana rappresenta uno dei luoghi più affascinanti al mondo. In Umbria c’è un tasso di spiritualità, fierezza, testardaggine che difficilmente si trova in altre parti”. E poi incita noi umbri a “tornare ad essere custodi dei nostri luoghi, mantenendo alto il livello di qualità della vita e dei rapporti umani. Quando progettiamo qualcosa – continua Cucinelli – dobbiamo pensare alla bellezza dei nostri luoghi caratterizzati da un insieme di fascino, verità e silenzio. Viviamo in una regione quasi incontaminata, speciale, ma dobbiamo fare di più per custodirla meglio perché è ricca di spiritualità”. L’assessore regionale Fabio Paparelli sostiene che “con questa guida si è fatto un salto di qualità, perché è cambiato l’approccio editoriale. Si è passati alla promozione dell’Umbria con un racconto delle eccellenze attraverso le esperienze, per andare incontro ai nuovi modelli di turismo basati non più sull’offerta ma sulla domanda, e su esperienze vissute in prima persona da chi racconta questa regione, tra esperti ai lavori, giornalisti che si sono recati in cantine, frantoi e si sono calati nei territori per vivere emozioni nuove e inedite, con itinerari a piedi, in cavallo, in bicicletta, alla scoperta dell’Umbria”. La presidente della regione Catiuscia Marini ha sottolineato questa nuova modalità di raccontare l’Umbria, che va scoperta nel suo complesso, tra paesaggi, arte e territorio. “Un Umbria vera – continua – ha il dovere di conservare e farsi scoprire, e anche se l’Umbria non è la terra dei grandi numeri, il flusso di turismo deve essere consolidato, e deve comunque crescere. La cucina umbra è tipica anche perché fa uso di prodotti locali e perché è circondata dai paesaggi che fanno da cornice perché un piatto si racconta insieme al territorio, nel rispetto della tradizione ma in nome dell’innovazione. Scoprire l’Umbria originale e autentica, con uno sguardo rivolto anche quella colpita dal terremoto”.