Profughi, Barberini: “Piccoli centri e lavori di volontariato sociale”
PERUGIA – La politica dei piccoli centri diffusi e l’integrazione attraverso lavori di “volontariato sociale” sono gli asset portanti su cui l’Umbria si sta muovendo nella gestione dei flussi migratori nella regione. Li ha illustrati l’assessore titolare della delega Luca Barberini in una riunione congiunta di prima e terza commissione, presiedute dai consiglieri Andrea Smacchi e Attilio Solinas. A questa informativa seguirà anche un incontro con i Prefetti.
Nell’informativa Barberini ha spiegato quanto sia fondamentale il nuovo ruolo di protagonismo politico della Regione, che punta al coinvolgimento sempre maggiore delle amministrazioni locali. Nel senso della massima integrazione vanno le strategie dei piccoli centri e i lavori di “volontariato sociale” che ciascun ente locale potrà attivare, se vorrà farlo. Dal punto di vista numerico, fermo restando la volatilità del dato, l’Umbria ha una potenzialità di accoglienza di 1.932 profughi, mentre attualmente ce ne sono 1.515. Le principali nazionalità di provenienza sono il centro Africa e il medio oriente. La Regione sta poi valutando se mettere a disposizione patrimonio immobiliare proprio, non inserito all’interno del piano di valorizzazione.
La Regione ha anche stipulato un protocollo per l’assistenza sanitaria dei migranti. Un atto che permetterà di monitorarli in fase di accesso. Le visite mediche vengono avviate nel momento dell’indentificazione, alla quale segue poi il trasferimento nelle varie strutture. Tutta questa operazione è affidata al ministero dell’Interno con i tavoli regionali delle Prefetture.
Dai consiglieri regionali la massima consapevolezza del problema, con una differenza di vedute dal punto di vista politico. Attilio Solinas (Pd) ha chiesto che venga effettuato uno screening anche sulle competenze di chi arriva. Valerio Mancini (Lega) si è soffermato sui costi, che Barberini ha detto essere all’80 per cento a carico di fondi extraregionali e al 20 sugli enti locali. Criticità sollevate anche da Marco Squarta (Fdi). Giuseppe Biancarelli (Upu) ha chiesto lumi sulle modalità di distribuzione nel territorio. Giacomo Leonelli (Pd) ha sottolineato il nuovo protagonismo politico nella gestione di questo tema. Sergio De Vincenzi (Ricci Presidente) ha voluto delle ulteriori illustrazioni sul tipo di profilassi effettuata all’arrivo, Claudio Ricci ha sottolineato l’armonizzazione delle presenze sul territorio, in base ai residenti complessivi. Silvano Rometti (Socialisti) ha auspicato che si valuti l’impatto sul territorio degli insediamenti dei profughi, mentre Gianfranco Chiacchieroni (Pd) ha espresso la necessità di effettuare maggiore informazione sulla politica estera