Proietti sindaco, il segretario dem Leonelli: “Il Pd vince quando si apre alle migliori energie”
ASSISI – Se nel centrodestra si apre una stagione difficile, nel centrosinistra scattano i festeggiamenti. “Assisi dimostra che quando il Pd fa il Pd e si apre alle migliori energie delle città con scelte innovative vince, anche nelle situazioni più difficili. Quando invece litiga o si chiude in discussioni tutte autoreferenziali perde”. Così, in una nota, il segretario regionale Pd Giacomo Leonelli a commento dell’esito del ballottaggio nella città serafica.
“Ad Assisi – dunque – il Pd è determinante nella conquista di una vittoria storica per il centrosinistra, che torna al governo dopo venti anni di opposizione e con la prima donna sindaco”. “Quando decidemmo di candidare Stefania Proietti – ancora Leonelli – dissi che sarebbe stato un laboratorio per l’Umbria del futuro, in una città che, visto il dato delle ultime regionali, appariva come la più difficile per il Pd e per questo fui attaccato: mi venne detto che il Pd avrebbe ‘abdicato’ al suo ruolo. Risposi che il Pd avrebbe abdicato al suo ruolo se avesse continuato a chiudersi in se stesso secondo vecchie logiche. Il risultato del voto oggi da proprio ragione a una visione della politica nuova anche nella nostra regione, della quale dovremo farci interpreti e protagonisti, tenuto conto che nulla è più scontato in Umbria né per noi né, come dimostra il dato di Assisi, per il centrodestra”. “A Stefania – continua Leonelli – vanno i miei più sentiti auguri di buon lavoro. Al gruppo Pd, che entra in consiglio con ben 6 consiglieri su 16 e che avrà modo, per composizione e soprattutto per competenze, di incidere positivamente sulle politiche per la città, le mie vive congratulazioni”.
“Si chiude così – scrive Il segretario Pd – un turno amministrativo in Umbria che nei due comuni sopra i 15mila abitanti (Città di Castello e Assisi) ci vede centrare vittorie non scontate e figlie di strategie non improvvisate ma anche della capacità di trovare la miglior sintesi possibile, tenuto conto dei rispettivi scenari, all’interno del Pd. Rimane sullo sfondo – le conclusioni – il test nazionale, tutt’altro che soddisfacente per il Pd, che oltre a impegnarci nelle dovute riflessioni, non potrà che stimolarci a spingere sull’acceleratore dell’apertura e dell’innovazione anche nelle scelte amministrative. Nella consapevolezza che niente è più scontato, che i vecchi schemi dell”usato sicuro’ e dell’automatica ricandidatura nei secondi mandati sono definitivamente archiviati, e che o trasmettiamo agli elettori, anziché un pigro continuismo, la voglia di futuro e di nuove sfide, oppure i lunedì post elettorali ci riserveranno purtroppo altre amarezze”.