Norcia, il giorno dopo la protesta i commercianti rilanciano: “Ora basta, dobbiamo poter ripartire subito!”
NORCIA – È passato un anno dal sisma del 24 agosto 2016, dieci mesi da quello del 30 ottobre. A Norcia c’è chi oltre la casa ha perso anche il proprio lavoro, la propria attività, la propria azienda e a distanza di tutto questo tempo ancora non vede concretizzarsi una possibile soluzione che consenta di ritornare alla normalità, anche dal punto di vista commerciale e delle attività ricettive.
È tempo che i negozi, i ristoranti, gli alberghi e le attività produttive tornino a lavorare: basta con le promesse e le lentezze della burocrazia. Ecco perché il 5 agosto, nonostante temperature eccezionalmente sopra la media, tutti i commercianti e imprenditori che sono in attesa di delocalizzare la propria attività si sono dati appuntamento in piazza San Benedetto per protestare pacificamente e informare la cittadinanza sulle lungaggini della burocrazia e sulle strutture che non sono state realizzate ancora per nessuno.
Un modo per far conoscere la situazione di disagio di tutti quelli che sono in attesa di delocalizzare la propria attività e non ne possono più: «Un anno senza reddito – si legge nel volantino distribuito ai cittadini e ai turisti di passaggio – a 10 mesi dal sisma del 30 ottobre una buona parte delle azione produttive e commerciali del comune di Norcia non sono ancora state messe in condizioni di far ripartire la propria attività. Chi ha potuto ripartire lo ha fatto con i propri fondi che forse non saranno recuperabili».
Viene sottolineato, inoltre, che da gennaio le istituzioni preposte continuano a promettere la realizzazione di strutture dove poter riaprire negozi, ristoranti e attività produttive, spostando continuamente la data di consegna prevista inizialmente a primavera e poi a luglio. In questo modo è saltata l’intera stagione turistica 2017 ma soprattutto è a rischio la sopravvivenza delle aziende e delle famiglie dopo un anno senza reddito.
«Ora basta – dicono gli esercenti e imprenditori nursini – chiediamo rispetto per chi da anni lavora su questo territorio, contribuendo a farlo crescere e prosperare ed ora ha il proprio destino nelle mani di burocrati e politici. I negozi, ristoranti, alberghi e attività produttive devono poter ripartire subito!».
La protesta ha smentito nei fatti la voce che continua ad evidenziare che Norcia e più in generale l’Umbria sia avanti nella gestione dell’emergenza e della ricostruzione rispetto a tutti gli altri comuni del cratere. Lungo il viale della stazione, dove è prevista la delocalizzazione delle attività economiche del centro storico nella cosiddetta ‘galleria commerciale’, i lavori sono arrivati alla realizzazione dei basamenti delle strutture mentre in località Opaco, per le attività commerciali devono ancora iniziare i lavori di urbanizzazione dell’area. Sempre ad Opaco, in via Meggiana, il palazzetto delle arti e professioni è più avanti: si sta montando la struttura. La protesta dei commercianti e imprenditori nursini non va sottovalutata: è un grido di allarme, un modo per richiamare l’attenzione, un invito a fare presto perché una cosa è certa: più si ritarderà nel ripristino delle attività e nel consentire il rientro dei nursini ancora negli alberghi o in autonoma sistemazione e più sarà difficile una ripartenza economica della città e del territorio.