Questura di Perugia declassata, la polemica si accende

PERUGIA – E’ sempre più caldo il confronto sul declassamento della Questura, dopo l’allarme del Pd e la risposta della Lega. La Nazione dell’Umbria, nell’edizione odierna, fa il punto della situazione con Perugia che è finita in seconda fascia del documento “Riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell’amministrazione della pubblica sicurezza”. In seconda fascia troverà Lecce, Vicenza, Reggio Emilia, Latina e Caltanissetta. Terni è già in terza fascia

“Non è tollerabile che la Questura di Perugia vada inesorabilmente verso una retrocessione in serie B. Questa gestione politica della sicurezza ha i connotati di una “truffa” elettorale – dice il candidato del centrosinistra a Palazzo dei Priori Giuliano Giubilei –  Nel polverone della diatriba politica, la Lega non ha affatto smentito che nella riclassificazione delle Questure quella di Perugia verrà declassata a presidio di secondo livello. Si è limitata a dire che gli organici non verranno ridotti, quando oltretutto le stesse forze dell’ordine chiedono che il personale venga incrementato”.

“È poco credibile che un piano che riassegna le priorità delle sedi provinciali competenti in materia di sicurezza non vada a incidere sulla considerazione che in futuro verrà riservata alla nostra città (e alla nostra regione) e sulle dotazioni che verranno assegnate negli anni. Declassare Perugia è quindi una scelta politica grave, che avrà effetti negativi sul nostro territorio. È il risultato prevedibile di politiche finalizzate al facile consenso, ricercato soffiando sul disagio e sulle paure dei cittadini, ma che non sono valide a risolvere i problemi concreti. In tutto questo non è accettabile il silenzio dell’amministrazione comunale, filoleghista per tornaconto elettorale al punto da mettere i propri interessi politici davanti a quelli dei cittadini. Se per loro Perugia non è più una città da tutelare ai massimi livelli sul piano della sicurezza lo dicano con chiarezza ai cittadini. Io sono certamente di un’altra opinione”.

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