Rapporto Sose sui Comuni, in Umbria si spende più del fabbisogno, record negativo per Perugia
E’ impietosa la fotografia dell’Umbria che emerge dal rapporto sugli sprechi in Italia realizzato dalla Sose. Un’analisi che mette a confronto spese degli enti locali e loro fabbisogni. L’Umbria si segnala come record negativo tra le regioni in cui si spende più di quanto si necessita. Perugia, in particolare, viene indicata come la peggiore per performance tra quelle con più di 70mila abitanti. I dati sono stati elaborati dalla Sose (società partecipata per il 89% dal ministero del Tesoro e per l’11% dalla Banca d’Italia) che, con l’aiuto dell’Ifel (il centro studi dell’Anci), ha incrociato una miriade di numeri dal 2010 al fine di mettere a punto i fabbisogni standard degli enti locali. Un lavoro che consente di distinguere i Comuni “spendaccioni” dai “risparmiosi”.
Oggi il Corriere della Sera offre un’anticipazione di quel rapporto. In base ai numeri riportati dal quotidiano nel 2010, in Umbria i Comuni hanno speso 629.065.560 euro pari al 9,71% in più del fabbisogno standard. Il confronto è con la Calabria a cui spetta un presunto record di virtuosità dei suoi Comuni che spendono il 10.65% in meno del fabbisogno al quale avrebbero diritto. L’Umbria, nonostante un livello di servizi superiore, spende, al contrario, più di quello di cui ha bisogno.
Rapportando Perugia con Lamezia Terme, il capoluogo umbro con oltre 70mila abitanti ha la peggiore performance in assoluto con una spesa che, pari a 1057 euro ad abitante, nel 2010 ha superato il 31%, l’altra città, al contrario, nel 2010 ha speso il 41% in meno. Andando ad analizzare nello specifico la spesa, Perugia risulta più parsimoniosa per quanto riguarda le spese per la burocrazia ma più spendacciona sul fronte dell’ambiente, dove nel 2010 ha speso 36,2 milioni conto i 6,2 stimati come fabbisogno, dello smaltimento dei rifiuti (31,7 milioni contro 22,5) e dei trasporti (25,3 milioni contro 4).