Regionali 2015, il Pd licenzia la lista: ecco i 20 candidati. Via libera alla deroga per Brega. Il nodo “Spoleto”
Il Pd licenzia la lista dei candidati alle Regionali 2015. Brega ottiene la deroga quasi all’unanimità dell’assemblea regionale, così come, quasi all’unanimità, passa la lista che vede candidati: Giacomo Leonelli (capolista), Mario Bravi, Marco Vinicio Guasticchi, Eros Brega, Carla Casciari, Gianfranco Chiacchieroni, Fausto Galanello, Manlio Mariotti, Andrea Smacchi, Fernanda Cecchini, Luca Barberini, Attilio Solinas, Simona Marchesi, Rita Zampolini, Nicoletta Antonini, Fabio Paparelli, Francesca Olivieri, Ramona Furiani, Alessia Dorillo, Donatella Porzi.
Ma la discussione e la votazione non sono poi filate in modo così liscio. Ieri e fino a questa mattina sono intercorse serrate trattative per comporre la rosa dei candidati.
Il varo della lista non è stato semplice come dimostrano le due ore di ritardo con cui è iniziata l’assemblea. A pesare in particolare, uno su tutti, il caso Spoleto. Nella lista dei candidati, infatti, non figura alcun nome in rappresentanza di questo territorio.
Il segretario regionale, Giacomo Leonelli, pensava di candidare l’ostetrica molto conosciuta nella città del festival, Carla Erbaioli, oggi consigliere comunale del Pd, ma non avrebbe trovato l’adesione e il consenso del gruppo dirigente del pd spoletino.
A Dante Andrea Rossi che ha accusato “Hanno prevalso logiche non politiche”. Gli ha risposto a stretto giro la presidente Marini sottolineando che “me ne farò carico personalmente nelle forme e nei modi possibili”. E questo starebbe a significare la presenza degli spoletini nella lista civica della Marini. Si fanno già con insistenza i nomi dell’ex segretario regionale dei Liberali, Maurizio Hancke e di Mauro Luchetti, figlio dell’ex presidente della Bps e Cassa di risparmio, Loreto Luchetti già sindaco di Sant’Anatolia di Narco.
L’altra questione sul tavolo è la deroga a Eros Brega per il terzo mandato. La discussione si è fatta piuttosto accesa circa le modalità di voto. Qualcuno ha proposto la scrutinio segreto mentre altri hanno eccepito che questo non è previsto dallo statuto. Dopo le 14 si è arrivati alla votazione palese che ha visto esprimersi a favore della deroga la stragrande maggioranza dell’assemblea. Solo 22 i voti contrari.