Regione, Barberini: “Non ci interessano le poltrone, vogliamo risolvere i problemi”. La Marini riferirà mercoledì in Consiglio regionale

PERUGIA – La presidente Marini riferirà in consiglio regionale sulla crisi politica, con la massima assise regionale che sarà convocata per mercoledì 9 marzo. All’ordine del giorno, oltre alle comunicazioni della numero uno di Palazzo Donini anche l’istituzione della Commissione speciale per le Riforme Statutarie, la nascita della Commissione Antimafia e l’esame di diverse mozioni. L’ufficialità è arrivata nel corso nella conferenza dei capigruppo, allargata ai presidenti di commissione, svoltasi alla presenza dell’assessore Fernanda Cecchini che, dall’uscita di Barberini dall’esecutivo, gestisce i rapporti della Giunta con l’Assemblea legislativa.

Sarà una data cruciale dunque quella di mercoledì che potrà sancire definitivamente  la frattura con un pezzo della maggioranza che ne ha permesso l’elezione o tentare la ricucitura in extremis, prima che sia troppo tardi. Le istituzioni ferme da una quindicina di giorni, da quando la Marini ha deciso di mettere in campo una prova di forza nominando i direttori della sanità senza l’assessore al ramo. Tutto è nelle mani della presidente, dopo le ultime mediazioni gettate nel cestino ieri.  A lei toccherà la responsabilità di una eventuale rottura, dopo aver sacrificato sull’altare della continuità le istanze di rinnovamento e innovazione, difese con forza da Barberini.

Se la seduta del consiglio dovesse portare alla ricucitura, la riunione di Palazzo Cesaroni di oggi ha stabilito anche un calendario per la prosecuzione dei lavori. Una road map che però potrebbe mutare, in base alle turbolenze della navigazione di Palazzo. Salvo sorprese dunque la Prima commissione esaminerà il Defr giovedì 10 e venerdì 11 marzo, per poi andare in commissione il 15. Dal 16 si aprirà la sessione di Bilancio vera e propria, con il documento varato dalla giunta regionale che proprio quel giorno arriverà sul tavolo della Prima commissione. Quel documento va approvato entro il 31 marzo, pena la chiusura anticipata della legislatura. E’ meglio non fare scherzi dunque e arrivare alla pace prima che in gioco la posta sia troppo alta.

Nel frattempo si fa il conto alla rovescia per la Direzione regionale del Pd di questa sera. Dopo la tregua saltata durante il gruppo di mercoledì pomeriggio, con le promesse di rinnovamento sfumate e gli sforzi di riappacificazione vanificati, la riunione dem rischia di diventare solo una esibizione di buone intenzioni che però, alla prova dei fatti, vengono puntualmente smentite. Il clima non è dei migliori dunque e lo testimonia il post che l’ex assessore Barberini affida al suo profilo Facebook di prima mattina. “Il rinnovamento……lo faremo (quando?), per adesso lasciamo tutto come sta con situazioni congelate ultraventennali ed al limite qualche tocco giovanile con tracce familistiche ‪#‎attidovuti‬ ‪#scherziaparte”. Barberini ribadisce quindi che in ballo non c’è l’interesse sulle nomine ma solo sui problemi dell’Umbria, da risolvere quanto prima. “Per sgomberare ogni equivoco non mi/ci interessano nomine (le mie dimissioni lo certificano) come qualcuno dice e scrive e poi si muove”. La vera priorità di Barberini e dei consiglieri a lui vicini è quella di “affrontare i problemi da risolvere (lavoro, salute, istruzione, welfare, cultura, territorio, ambiente, ecc) e proporre soluzioni adeguate e diverse, per provare a cambiare una società che dobbiamo migliorare fornendo il nostro contributo ‪#‎migliorefuturo‬ ‪#‎nostrocontributo‬ ‪#‎nontiriamociindietro“. La situazione dunque è effervescente.

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