Rifiuti, dopo Pietramelina a rischio anche Borgogiglione
PERUGIA – L’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini, ha promosso un incontro con il presidente dell’Ati (Ambito territoriale integrato) 2, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, sia per esaminare la situazione di difficoltà degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani che ricadono nel territorio dello stesso Ati (che desta preoccupazione anche per la rilevanza che assume nel sistema impiantistico regionale) sia per sollecitare i gestori a mettere in atto i necessari interventi. Lo riferisce un comunicato della Regione.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto nella sede dell’assessorato regionale, è stato fatto il punto sulla situazione. L’impianto di compostaggio di Pietramelina – riferisce il comunicato – è fermo per manutenzione straordinaria: già da alcune settimane la frazione organica umida proveniente dalla raccolta differenziata è avviata a impianti di fuori regione. Il gestore ha comunicato che, nei prossimi giorni, potrebbe interrompersi il conferimento dei rifiuti provenienti dall’impianto di selezione di Ponte Rio all’impianto di Borgo Giglione, dove viene attuato il trattamento e lo smaltimento.
“Il cumularsi di queste difficoltà nell’ambito dell’Ati2 – sottolinea Cecchini – rende necessaria sia una proposta strategica a medio termine per l’innovazione dell’impiantistica attuale sia un rapido e significativo incremento della qualità della raccolta differenziata. Inoltre, da subito, serve una proposta e un’iniziativa immediata da parte del gestore (Gest-raggruppamento di Gesenu, Tsa, Sia ed Ecocave) per evitare criticità anche momentanee nello svolgimento completo e corretto del servizio, utilizzando tutte le possibilità offerte dalla normativa esistente”.
“L’Umbria – ricorda l’assessore – è stata la prima regione ad avere esteso in tutto il territorio regionale il ‘porta a porta’ per ottimizzare la raccolta differenziata dei rifiuti e a mettere in atto misure e investimenti per una gestione dei rifiuti in linea con le normative europee. Tutti sono chiamati a fare la propria parte. Pur comprendendo le difficoltà esistenti, vorremmo riscontrare maggior attaccamento e attenzione per il territorio e per i cittadini da parte delle imprese che gestiscono il servizio affinché contribuiscano, con una progettualità seria e moderna, al raggiungimento degli obiettivi della pianificazione regionale”.