Rifiuti, i Comuni differenziano poco e la Regione multa: scatta il contenzioso

PERUGIA – Nei giorni dell’inchiesta che coinvolge Gesenu e Tsa, ecco che arriva una nuova stangata: la Regione fa scattare le multe contro gli Ato che differenziano poco e loro sono pronti a ricorrere al presidente della Repubblica Mattarella. Stando ai dati del 2015 nessun Ato ha raggiunto l’obiettivo del 65 per cento. Così i raggruppamenti 1 e 2 hanno ingaggiato un avvocato e presentano l’atto al Quirinale, essendo trascorsi i 60 giorni per andare al Tar. Stando alle multe l’Ato 1 dovrebbe pagare 16.802 euro di sanzione, l’Ato 2 6.619.

L’Ato 1 starebbe al 50,5 per cento, l’Ato 2 al 59,1. l’Ati3 al 44,9 e l’Ati4 al 40,7. Praticamente un fallimento per la Regione, nei giorni in cui proprio Palazzo Donini fa il punto sul monitoraggio della raccolta differenziata e dell’impiantistica regionale sul fronte rifiuti. La delibera richiama anche gli obiettivi, che sarebbero del 60 per cento per il secondo semestre 2016, 65 a fine 2017 e 70 dal 2018. Per questo richiamano i comuni a far fronte il prima possibile a completare al riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare.

La delibera si occupa anche degli impianti coinvolti nell’inchiesta. Per Borgogiglione si sottolinea la “capacità residua limitata che, nel rispetto delle previsioni di incremento in raccolta differenziata, andrebbe in esaurimento nel 2019. A Borgogiglione c’era in atto un processo di refitting per trattare i rifiuti in biostimolazione e recuperare tempo e spazio. Il dato che emerge dalla delibera è lo scarso rendimento di Pietramelina, con uno scarto in entrata del 68 per cento.

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