Rocchetta, il M5S chiede la revoca della concessione. Cecchini: “Nostro operato corretto”
GUALDO TADINO – La Rocchetta ancora al centro del question time di Palazzo Cesaroni. L’argomento è stato al centro dell’interrogazione del gruppo M5S all’assessore Fernanda Cecchini. Liberati e Carbonari chiedono la “revoca, in autotutela, della determinazione dirigenziale di Giunta che consente il mutamento della destinazione d’uso di terreni collettivi dopo la sentenza del Commissario per gli usi civici di Roma riguardo la titolarità della competenza”. Inoltre chiedono si “sapere come mai la Giunta abbia delegato un dirigente a svolgere una funzione a lei attribuita, e come la presidente della Regione intenda svolgere il ruolo di custode assegnatole dal Commissario nell’ordinanza di sequestro dei terreni, in relazione ai compiti di tutela spettanti alla Regione, visto che la stessa Presidente avrebbe al riguardo delegato operativamente un dirigente”.
Illustrando l’interrogazione in Aula, Liberati ha detto che “la continuità produttiva della Rocchetta è certamente essenziale per la tutela dei posti di lavoro e per il possibile rilancio dell’Appennino. Ma questa sarebbe stata assicurata se fossero stati messi in campo atti corretti, ingenerando così un cortocircuito politico-amministrativo sull’effettiva titolarità dei terreni e sulla regolarità della concessione stessa. Senza dimenticare che il Comune di Gualdo Tadino non ha mai ricevuto alcunché dei già modesti canoni introitati dalla Regione, fuorché appena 16mila euro negli ultimi venti anni. Ricordo che il Commissariato per gli usi civici di Roma ha sancito l’appartenenza dei terreni oggetto della concessione idrica Rocchetta al dominio collettivo della Comunanza Agraria Appennino Gualdese. Nel provvedimento, tra i vari rilievi, ce ne sono alcuni relativi alla procedura seguita dalla Regione Umbria”.
L’assessore Fernanda Cecchini ha risposto “c’è differenza tra ordinanze e sentenza. Il Tar ha emesso pochi giorni fa tre sentenze sulla questione, ritenendo fra l’altro che sia esclusa la giurisdizione del Commissario a trattare la controversia, in quanto non è in dubbio l’esistenza sui terreni dei diritti di uso civico. Con una prima sentenza il Tar ha confermato la legittimità della proroga concessa alla Rocchetta, rimandando la materia usi civici alla sola individuazione delle indennità spettanti per l’eventuale compressione dei diritti. Con una seconda sentenza il Tar ha confermato la legittimità della determinazione dirigenziale regionale con la quale sono state calcolate le indennità spettanti per la compressione dei diritti di uso civico. Con la terza sentenza ha dichiarato il difetto di giurisdizione, rinviando al giudice ordinario la controversia tra Comune di Gualdo Tadino e Comunanza Eugubino- Gualdese. Inoltre da parte del Commissario è stata autorizzata la possibilità di portare avanti l’attività di Rocchetta e di entrare all’interno dei terreni per svolgere qualsiasi funzione utile al mantenimento dell’esercizio”.
Nella sua replica Liberati ha ricordato che “le sentenze del Tar saranno appellate al Consiglio di Stato. Siamo di fronte ad un cortocircuito giuridico amministrativo che è l’epilogo di una vicenda trattata in maniera dozzinale dalla Regione. Se si vogliono tutelare le imprese, queste devono essere messe in grado di operare bene. Cosa che non accade qui. Suggerisco prudenza da parte vostra. Chi è titolare dei beni ha pieno diritto di fare quello che ha fatto”.