San Pellegrino di Norcia: al sicuro materiale archivistico [FOTO]
NORCIA – Sono finalmente al sicuro, nell’archivio diocesano di Spoleto, i registri parrocchiali e i registri delle confraternite di San Pellegrino, la frazione del comune di Norcia devastata dagli eventi sismici del 2016 ma piena di vitalità e desiderosa di tornare prima possibile alla normalità.
Sono stati i vigili del fuoco del comando provinciale di Perugia, insieme ai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio di Perugia e al personale della soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche a recuperare all’interno della sacrestia della chiesa parrocchiale di San Pellegrino il prezioso materiale documentario che rischiava di essere perso per sempre visto che l’edificio è in gran parte crollato e tutto il materiale era esposto alle intemperie.
L’intervento, effettuato con grande professionalità in condizioni di elevato rischio viste le condizioni dell’edificio, ha consentito di recuperare registri parrocchiali dei battesimi, cresime, matrimoni e morti del XVIII-XIX secolo; alcuni messali, diversi registri dell’arciconfraternita del Santissimo Sacramento e dei Fratelli del Santo Rosario, quest’ultima una congregazione eretta nel 1636.
La comunità di San Pellegrino ringrazia i Vigili del Fuoco e i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio che in questi lunghi mesi si sono adoperati, sotto la guida delle rispettive soprintendenze, al recupero dei beni culturali della comunità che ne costituiscono le radici e l’identità. Purtroppo, al momento, non ci sono alternative e tutto il materiale recuperato è stato portato temporaneamente a Spoleto ma è ferma la volontà delle comunità locali di riavere prima possibile questi beni non appena ci saranno edifici o strutture idonee per poterli conservare e valorizzare in condizioni di sicurezza.
Il lavoro di squadra fatto dai Vigilli del Fuoco, dai Carabinieri, dall’Esercito e dalla Protezione Civile per salvare l’identità locale vuole essere anche un segno di speranza e di fiducia in un futuro permeato di memoria ma soprattutto di capacità di rigenerare e reinventare il genius loci nella piena consapevolezza che nulla sarà più come prima poiché di terremoti disastrosi, come quello del 2016, mettendo inevitabilmente le comunità di fronte ad un prima e a un dopo, ne cambiano profondamente il corso della storia.