Sangemini: assemblea lavoratori. Sindacati: “Clima teso per decisioni unilaterali dell’azienda che rifiuta il confronto”
SAN GEMINI – Clima ancora teso alla Sangemini, dove i lavoratori si sono riuniti in assemblea insieme alle organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, denunciando un’atmosfera di «forte tensione» dovuta al «comportamento unilaterale dell’azienda».
In attesa dell’incontro sul piano di sviluppo, in programma per il 10 ottobre, «la direzione aziendale– scrivono le organizzazioni sindacali in una nota congiunta – persevera in atteggiamenti provocatori e senza confronto sindacale sull’organizzazione del lavoro».
«Ricordiamo a tutti – prosegue la nota – che nell’ultimo incontro istituzionale avvenuto in Regione,alla presenza del vice presidente dell’ente, Fabio Paparelli, tutte le parti si erano impegnate a costruire delle buone relazioni sindacali, come tra l’altro previsto dai CCNL, al fine di favorire una discussione costruttiva, bloccando tutte le iniziative non condivise tra le parti. La Sangemini Acqueperò non sta affatto tenendo conto di quanto concordato, attuando operazioni come la pianificazione di ferie collettive non concordate con le Rsu o “spostamenti di personale”».
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil chiedono pertanto l’intervento delle istituzioni e un incontro immediato alla Regione Umbria, «per vigilare e garantire quanto stabilito al tavolo istituzionale e aprire un ragionamento sugli ultimi gravi avvenimenti, e invitando l’azienda a rispettare gli accordi».
Il 10 ottobre, per sindacati e Rsu, sarà un giorno fondamentale per conoscere il futuro dei lavoratori della Sangemini e Amerino. «Una data che dovrà sancire l’avvio di un percorso costruttivo per il quale fondamentale avere corrette relazioni sindacali come primo punto della trattativa».
«Prima di parlare di organizzazione del lavoro – conclude la nota di sindacati e Rsu – chiediamoche vengano innanzitutto chiariti gli obiettivi del piano di sviluppo tramite la presentazione di un progetto commerciale chiaro e con obiettivi ben definiti, a garanzia degli investimenti dichiarati e a tutela dell’attuale livello occupazionale».
Nella preoccupazione generale, si conferma lo stato di agitazione e non i escludono nel breve periodo attività di mobilitazione.