Sanità in Alto tevere, calano i tempi delle liste d’attesa
CITTA’ DI CASTELLO – Riqualificazione strutturale, tecnologica organizzativa del presidio ospedaliero e maggiore appropriatezza dei servizi, nuovo laboratorio dedicato alla preparazione dei farmaci antiblastici per la chemioterapia, netta riduzione dei tempi di attesa in quasi tutta la specialistica ambulatoriale, spinta sull’integrazione ospedale-territorio e potenziamento dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) con presa in carico degli anziani fragili. Questa la fotografia della sanità in Alto Tevere secondo il direttore generale della USL Umbria 1 Andrea Casciari, che ha presentato i dati di attività a metà ottobre, con proiezione al 31/12/2017, dell’Ospedale di Città di Castello e del Distretto sanitario.
Per quanto riguarda l’andamento dei costi si stima un aumento di 750mila euro in ambito territoriale, dove peraltro è stato effettuato un importante potenziamento dell’assistenza domiciliare, e una diminuzione di circa 650mila di euro in ambito ospedaliero (circa 45,7 milioni di euro), mentre dovrebbe restare sostanzialmente stabile il fatturato (sui 37 milioni di euro), con l’unica variabile legata ad una oscillazione contingente che nel periodo vede diminuire il numero di pazienti dializzati.
In base alle proiezioni del 2017, a registrare i migliori risultati a livello territoriale è l’assistenza domiciliare integrata (ADI) che quasi raddoppia gli accessi passando in un anno da 19.400 ai 34.789(stima 2017), per un numero complessivo di 1.109 pazienti. In aumento anche l’assistenza psichiatrica (con 21.780 accessi ai centri di salute mentale), mentre si stabilizzano gli accessi ai consultori(circa 9.300) e ai servizi di riabilitazione rivolti all’età evolutiva (sopra i 10.100). L’impegno sul territorio resta alto e costante con 661 giornate di assistenza ai minori con autismo (16 assistiti), 4.502 giornate di assistenza agli anziani con demenze gravi (52 assistiti), 6.197 giornate di assistenza a disabili adulti molto gravi (53 assistiti). Sono stati inoltre realizzati presso le scuole del territorio dei laboratori per disturbi specifici di apprendimento, che hanno interessato 118 bambini con dislessia, discalculia ecc., e corsi di formazione sulla somministrazione di farmaci salvavita durante l’orario scolastico.
In ambito ospedaliero le proiezioni a fine anno confermano il trend in aumento degli accessi al Pronto Soccorso, che salgono a 24.251 (+992), mentre restano sostanzialmente stabili i parti (sopra i 600 ma con una riduzione al 26% del ricorso al cesareo), l’attività chirurgica totale, ma con un aumento degli interventi ambulatoriali (+105), le giornate in RSA (sopra le 7.500 e con un tasso di utilizzo del 98%) e le prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate nelle strutture territoriali ed ospedaliere (circa 1,225 milioni). Oltre ai lavori per l’adeguamento alla normativa antincendio, gli interventi più importanti realizzati all’Ospedale di Città di Castello hanno riguardato la nuova palazzina dedicata agli ambulatori (Breast Unit, Neurologia, Malattie Infettive e Poliambulatorio C); un laboratorio per i farmaci antiblastici, nell’ambito della Farmacia, in cui viene centralizzata la preparazione dei farmaci chemioterapici per i presidi ospedalieri dell’Alto Tevere e dell’Alto Chiascio; l’implementazione della cartella clinica informatizzata e l’aggiornamento tecnologico, con una nuova TAC e nuovi macchinari già acquisiti mentre è in fase di aggiudicazione l’Acceleratore lineare per la Radioterapia Oncologica. Inoltre, sono stati attivati 4 posti letto di lungodegenza e 2 nuovi posti letto in Medicina d’urgenza.
La rafforzata l’integrazione ospedale-territorio ha prodotto l’implementazione graduale in ogni Punto di erogazione dei Centri Salute e nei Punti prelievi dei Presidi ospedalieri del progetto TAO con prelievo capillare, l’attivazione di un ambulatorio per la terapia infusionale con ferro o emoderivati (immunoglobuline) e di un ambulatorio specialistico integrato Distretto-Presidio Ospedaliero per i pazienti con Scompenso Cardiaco, e la presa in carico in Assistenza Domiciliare Integrata di pazienti tracheostomizzati in ventilazione meccanica con valutazione specialistica programmata, in collaborazione con servizio di Anestesiologia e Rianimazione.
Ma una delle più grandi soddisfazioni è data dalle liste di attesa dove il grande lavoro avviato, per migliorare l’appropriatezza prescrittiva, riorganizzare l’offerta delle prestazioni e attivare la presa in carico, ha già prodotto risultati che il direttore generale considera eccellenti: le rilevazioni al 12 ottobre rilevano infatti criticità solo per la colonscopia (fuori screening) di RAO P (programmata), per la quale comunque è prevista la presa in carico dell’assistito da parte del CUP per dare una risposta più tempestiva possibile.
In programma per l’Ospedale di Città Castello c’è ora una decisiva revisione degli spazi interni, che interesserà il servizio di Endoscopia Digestiva (che si sposterà vicino al Pronto Soccorso e sarà dotato delle strumentazioni necessarie per l’esecuzione di prestazioni di Endoscopia Interventistica), il servizio Farmaceutico e due nuove sale operatorie, una per emergenze ostetriche e una dedicata all’attività chirurgica ambulatoriale, con conseguente adeguamento strutturale di tutto il Blocco operatorio.